Non solo gas: la Russia esporta anche tante banane, sangue e corna

Tra i prodotti dell’export russo si trovano merci impensabili. Oltre alla frutta esotica (che i russi comprano da altre parti e poi rivendono), ci sono anche litri di sangue (sia umano che animale) e corna (queste, invece, solo animali)

Come è noto, la Russia produce energia: il 60% delle esportazioni derivano da gas e petrolio, settore che sorregge l’intera economia del Paese. Meno noto, invece, è il restante 40% del totale. La Russia è riuscita a ritagliarsi delle posizioni importanti in mercati singolari. Ad esempio, quello della frutta esotica.

Proprio così: come spiega questo simpatico articolo di Russia Beyond – che vi invitiamo a leggere per intero – in Russia, a parte le angurie di Krasnodar, di frutta esotica non ne viene prodotta neanche mezza. Ma gli imprenditori dell’import export riescono ad acquistare a prezzi buoni banane e manghi (ma anche cocchi e ananas) da altri Paesi, i classici produttori come Costa Rica ed Ecuador e poi a rivenderli agli Stati confinanti, come Ucraina e Bielorussia. Nel 2017 i milioni di dollari fatti con frutta e noci sono stati 77, soprattutto grazie alle banane.

E poi? Ci sono tè e caffè, spezie (sì, tantissimo coriandolo, che rende la Russia il secondo esportatore mondiale) e altre merci particolari come, ad esempio, sangue umano e animale. Proprio così: nel 2017 Mosca ha esportato circa 160, 5 milioni di dollari in sangue, destinato al Kazakistan, alla Bielorussia, l’Uzbekistan, l’Ucraina, e a Paesi africani come Angola e Nigeria. Ma non solo: il sangue della Russia è stato esportato anche in Europa, ad esempio in Finlandia, in Moldova, in Lettonia, in Germania e anche in Italia.

Oltre al sangue, che serve per ragioni mediche, i russi esportano corna. Quelle non metaforiche, chiaro. Nel 2017 sono uscite dal Paese circa 40 tonnellate di corna di renna dirette in Cina per un valore di un milione di dollari. Un affare che in Europa sarebbe considerato inaccettabile. I cinesi invece sono molto contenti dell’acquisto, dal momento che le corna di renna vengono usate come medicinali e in alcuni additivi alimentari. Come fa notare il sito, quello è stato il primo anno in cui l’accordo ha seguito vie legali. Di solito veniva tutto condotto nei canali del mercato nero, arrivando a fruttare cifre sconvolgenti (42 miliardi di dollari all’anno).

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