Provare a scrivere qualcosa di non terribilmente noioso o insultante sulla politica economica dell’attuale governo è ardua impresa. Non perché manchino argomenti ma perché ve ne son troppi e tutti commentabili solo con l’invettiva. Poiché continuo a ritenere che, in una forma o nell’altra, il governo rosso-brunato sia destinato a durare nel tempo, meglio preservare invettive, ed inviti alla ribellione sociale, per quanto le cose si faranno davvero serie. Ora sono solo ridicole, seppur gravide di pericoli per il futuro.
Fatemi dire che nulla di quanto sta avvenendo sorprende, anzi. Che le elezioni del 4 marzo avessero dato vita al Parlamento più incompetente della storia repubblicana lo sapevamo e che, all’interno di esso, i gruppi di maggioranza fossero composti nella gran parte da avventurieri, smargiassi e chiacchieroni d’ogni sorta era altrettanto ovvio. Averne conferma dovrebbe iniziare a risvegliare, dal letargo pluridecennale, le anime belle della borghesia nazionale le quali pensano invece di “sfangarla” perché, in un modo o nell’altro, anche questi terranno in piedi la baracca: quando il declino diventerà sgretolamento, il Corsera o ilSole24Ore non ve lo faranno sapere con anticipo. Ma questo è il futuro prossimo venturo, occupiamoci invece del presente.
Il presente consiste nella legge di bilancio, sul cui contenuto girano le più affascinanti dichiarazioni (ultima quella secondo cui il deficit è una vasca da cui attingere o, meglio, una mucca da mungere) e fantasiose illazioni. Preferisco tralasciare gli aspetti “contabili” della questione, peraltro banali, per soffermarmi su quelli politici. Il tema a dibattito qui sembra essere: sanno quel che vogliono fare o sono totalmente confusi ed in balia ai voleri di Tria?
Nessuno dei grandi problemi strutturali che ci affliggono verrà sfiorato dall’azione di governo o è stato messo sul tavolo del dibattito da Tria. Il ruolo del Ministro del Tesoro è quello di rendere finanziariamente compatibili le smodate voglie d’una banda di abili masnadieri
La Lega vuole dare alla fetta maggiormente riottosa e militante della sua base elettorale – microimprese, commercianti, professionisti e paraggi – il regalo fiscale da tanto tempo promesso. Che consisterà in una simbolica riduzione di qualche aliquota (regimi forfettari) e, nella certificazione che evadere è di nuovo permesso, come ai “bei tempi”. I provvedimenti per la “pace fiscale” servono a questo e solamente a questo. Il loro effetto sul gettito sarà diluito nel tempo perché il vero costo non sta tanto nel mancato gettito delle cartelle pendenti ma nella riduzione del gettito futuro. Tutto il resto – in particolare le insensatezze sull’Euro con cui la coppia Bagnai&Borghi ha allietato per anni le folle ululanti mentre elevava il proprio status sociale guadagnandosi lo scranno parlamentare – è sia irrilevante che impossibile. Serviva solo a raccogliere i voti di quel pezzo d’Italia infuriata che non sa a che santo votarsi (ma senza la quale non vinci le elezioni). E su questo Tria, che alla fine è in “quota Lega”, c’è completamente.
Il Movimento Cinque Stelle ha maggiori domande sia perché ha promesso miracoli a gruppi diversi sia perché ha sopportato i tre mesi estivi di propaganda razzista salviniana. Dopo aver fatto perdere il posto di lavoro ad alcune decine di migliaia di giovani con l’intervento sul mercato del lavoro, i pentastellati hanno urgenza di trasferire denaro contante alle loro constituencies meno affezionate – i giovani, grazie all’opera di Pd ed Fi sono per ora affezionati al M5S. I gruppi d’interesse d’accontentare sono concentrati al Sud e fra gli “evasori pensionistici”, ovvero coloro che ricevono pensioni per cui non hanno contribuito. Qui le richieste possono diventare esose e quasi certamente lo sono, il che spiega il balletto di dichiarazioni contraddittorie a cui stiamo assistendo. Credo nessun esterno ai giochi possa prevedere chi riceverà quali briciole assistenziali spacciate come strumenti per il rilancio della crescita ma la cosa è irrilevante. Si tratterà comunque di emettere ulteriore debito pubblico per finanziare la campagna elettorale della Casaleggio Associati.
Non serve una profonda riflessione per comprendere che Lega e M5S intendono usare il bilancio dello stato per comprare il consenso di quei gruppi economico-sociali che definiscono l’area più improduttiva e parassitaria del paese; l’area dove si annida il lavoro nero, l’evasione fiscale e la decrescita. I gruppi sociali produttivi ed i giovani son del tutto estranei alle preoccupazioni di questo governo e tali rimarranno. Non a caso lo pseudo-economista che oggi controlla il sistema universitario italiano – dopo aver piazzato un giornalista scandalistico, trombato alle elezioni e privo di ogni competenza, a supervisionare i concorsi universitari – ha pensato bene di dedicarsi ad organizzare convegni per propandare la decrescita economica.
In questo quadro fra il greve ed il ridicolo molti confidano in Tria e nella sua saggezza. Non vogliatemene ma ho l’opinione opposta: il ministro Tria oggi svolge il ruolo del competente contabile d’una banda d’arraffatori. Il contabile, vi ricordo, è complice perché sta nella banda per propria scelta e ne condivide le finalità: il suo lavoro consiste nel fornire la conseguenza tecnica necessaria a raggiungerle. Nessuna delle misure che verranno attuate o sono state proposte favorisce la crescita ed aiuta a migliorare la situazione economica complessiva del paese, e Tria non si è certo preoccupato di proporne alcuna. Nessuno dei grandi problemi strutturali che ci affliggono verrà sfiorato dall’azione di governo o è stato messo sul tavolo del dibattito da Tria. Il ruolo del Ministro del Tesoro è quello di rendere finanziariamente compatibili le smodate voglie d’una banda di abili masnadieri i quali, dopo essersi impossessati del bottino, son tentati di lanciarsi in un’affrettata bisboccia che rischierebbe di farli trovare subito con le mani nella marmellata. Siccome di marmellata ce n’è ancor parecchia ed ai masnadieri non par vero d’essere in possesso del vaso, meglio mangiarla con una certa cautela. La decrescita infelice durerà longtemps.