Si dividono nel momento delle elezioni. E poi quando devono scegliere quale parola usare per definire le bibite gassate. Gli Stati Uniti, terra di individualismo collettivo, hanno conosciuto importanti momenti di scontro e divergenza nella loro storia. Una volta era la Guerra di Secessione. Oggi lo scontro tra “pop” e “soda”, o “coke” e “dope” e “tonic”, anche se questi ultimi due stanno scomparendo. A seconda delle aree geografiche, il nome usato cambia. E come rivela questa mappa delle isoglosse americane, forse rivela qualcosa.
“Pop”, ad esempio, è impiegato nel nord del Paese, nel Midwest e nella zona delle Grandi Pianure. Un termine considerato poco sofisticato, nonostante sia stato inventato da un poeta laueato inglese, cioè Robert Southey. Nel 1812 parlava della fabbricazione “di un nettare a metà tra l’acqua frizzante e il succo allo zenzero”, e va chiamata “pop” perché “il tappo fa questo rumore quando viene tolto dalla bottiglia”.
Al contrario, “soda” prevale nel Nordest del Paese, nella zona intorno a Miami, nel Missouri e nell’Illinois (ma solo a St. Louis) in California, Nevada e Ariziona. E sì, anche alle Hawaii.
Gli antichi stati confederati, invece, sono uniti dal rimpianto della guerra perduta e dalla parola “coke”: il motivo è storico. Deriva da “Coca-Cola”, che è prodotta ad Atlanta, in Georgia, e ha di conseguenza conosciuto una maggiore diffusione proprio in quelle aree.