La fortuna aiuta gli audaci. O, come dice Tina Selling, professoressa di imprenditorialità a Stanford, aiuta chi riesce, prima di tutto, a ridefinire il concetto di fortuna.
Non è vero che le cose accadono e basta, insiste. E non è nemmeno vero che sono del tutto al di fuori del nostro controllo. È possibile intervenire in certe situazioni, modificarle e volgerle a proprio favore. “La sorte”, spiega, “consiste in tutto ciò che è fuori dalla nostra portata”. Ma “la fortuna (lei dice chance) è qualcosa che si può governare. Richiede azione al momento giusto. E la botta di fortuna è proprio quando si ha uno spazio di azione inedito e irripetibile”. E allora, conclude il ragionamento, “si diventa creatori della propria fortuna identificando e sviluppando tutte queste opportunità in anticipo”.
Bella scoperta. Una volta compiuto questo intervento sulla mentalità, occorre comportarsi nel modo giusto. E cioè, sostiene, occorre prima di tutto mostrare gratitudine (lei dice “appreciation”). “La maggior parte delle persone non sono grate per tutto quello che gli altri fanno per loro, spesso anzi lo danno per scontato. Se si è più grati le possibilità di avere fortuna e successo si moltiplicheranno. Il motivo, in realtà, non è chiaro.
Segue, comunque, un altro aspetto: il senso del rischio. Bisogna avere coraggio, serve impegno e dedizione. I grandi atleti, oltre alle doti naturali, hanno avuto anche la forza di buttarsi, e la persistenza di continuare a farlo. Non bisogna, insomma, avere paura a provare cose nuove. “Saluta chi non conosci. Fai uno sport che non hai mai praticato. Vai dove non sei mai stato”. Tutto questo, come tutto nella vita, apre le porte a nuove possibilità.
Infine, è importante lanciarsi in idee pazze. Non le cose ragionevoli-che-sembrano-pazze. Ma proprio quelle che appaiono assurde, illogiche, disperate. È un metodo: serve a trovare soluzioni anche nelle situazioni impossibili. E aiuta ad abbandonarsi al flusso del destino, che funziona come la corrente: resistere non serve a nulla. L’importante è sapere assecondare le onde e sfruttarle per andare, pur seguendo la direzione che vogliono loro, dove si preferisce.