Nessuno può pensare di sfuggire all’ira di Diego Fusaro. Il filosofo (che può vantare anche un’ospitata tra le pagine de Linkiesta) è uno che non le manda a dire, anche se le dice sempre in modo incomprensibile.
Il suo nemico è il turbo-capitalismo mondialista, nemico dei popoli (europei) e amico della finanza. Una personalità dai contorni non ben definiti, con ramificazioni impensabili e in grado di manipolare persone e intellettuali. La sua propaganda competitivista è pervasiva, stregonesca, diabolica. Si infiltra ovunque: ammalia le menti più ingenue, modella quelle giovani, indebolisce le anziane, piccona quelle refrattarie. Il turbo-capitalismo parla attraverso milioni, anzi miliardi di bocche. Pensa con milioni, anzi miliardi di cervelli (non tutti che funzionano allo stesso modo, chiaro), e agisce con le mani e i piedi di tutti noi.
Insomma, visto che il sistema siamo noi, è giusto che Fusaro ci insulti in tutti i modi possibili. Ad esempio con questa tabella che, permette di comporre per ciascuno l’insulto più appropriato a partire dalle ultime cifre del numero di telefono cellulare – anche quello simbolo della pervasività senza radici né frontiere di un capitale egolalico ed egolatrico.