Da tempo gli scienziati hanno compreso perché, quando si vola ad alta quota, il sapore delle pietanze risulti poco invitante. Una questione fisica, data dalla combinazione di bassa pressione e umidità insieme al rumore bianco generato dai motori, Il mix mitiga le capacità delle papille gustative, rendendo i cibi salati meno salati, e quelli dolci meno dolci. Il risultato è un diffuso sapore umami su tutto ciò che si mangia e che si beve a bordo.
Esistono, però, delle eccezioni. Ad esempio il Bloody Mary, cocktail che in volo riceve grandi apprezzamenti perché, con le punte di sapore attutite, risulta uno dei drink più piacevoli da gustare (e la Lufthansa lo sa, imbarca 1,8 milioni di litri di succo di pomodori all’anno).
Come spiega l’Economist, anche il vino in quota ha un sapore diverso. Visto che le condizioni particolari della cabina dell’aereo influiscono sull’acidità e sull’alcol, quelli aromatizzati (ad esempio al limone) risultano quasi imbevibili, e anche i rossi ricchi di tannini diventano sgradevoli. Il bevitore accorto si adeguerà di conseguenza e assaggerà, durante le sue traversate etiliche, dei buoni merlot, dei pinot e dei shiraz.
Per incoraggiarli a fare le scelte giuste le compagnie aeree hanno cominciato a creare delle bevande specifiche, come la Cathay Aiways, che propone una scelta di birre speciali fatte apposta per volare. Il sapore del luppolo è solo accennato, e questo rende la birra più gustosa. E volendo anche il volo.