Le quattro canzoni pop preferite dagli esperti di musica classica

Apprezzano i cambi di tempo, le soluzioni ritmiche, le invenzioni melodiche. Al primo posto c’è senza dubbio una celebre canzone di Britney Spears

Anche se nel XXI secolo sembra assurdo, esiste ancora qualcuno che tiene separati i generi musicali: classica da una parte, jazz dall’altra, e pop e rock e tutto il resto in un’altra ancora (con i vari e infiniti sottogeneri). Questo però non impedisce a chi appartiene al primo gruppo di osservare, con i propri parametri, quello che accade negli altri campi, e di giudicarlo. Cosa pensa un esperto di musica classica di quanto viene creato nel pop? Di solito ne pensa male. Ma qualche gemma, come si scrive qui, la trova.

Ad esempio, Toxic. La celebre canzone di Britney Spears del 2003 sarebbe apprezzata in modo particolare, per i suoi intrecci, i cambiamenti improvvisi e, soprattutto, il tritono nel ritornello. Vero e proprio intervallo del demonio che crea un momento di dissonanza inaspettato ed efficacissimo.

Gli amanti di Bach e Mozart amano anche i Beach Boys. Non tutta la loro produzione forse, ma di sicuro Good Vibrations, canzone in cui non si contano i cambi di tempo, i passaggi di tonalità e gli strumenti insoliti usati dalla band americana. Modulazioni, invenzioni e un theremin.

Andando indietro nel tempo, è molto apprezzata anche I want you back dei Jackson Five. Più che altro, per la linea del basso, importante tanto quanto la melodia principale. Si parte con un glissando sulle tonalità, seguita da uno scontro tra linea di basso e linea della chitarra ritmica. E poi, in mezzo a tutto questo, si aggiunge la melodia principale. Per un esperto di musica classica tutto questo ha un solo nome: contrappunto a tre voci.

Eleanor Rigby vuol dire violoncello. Parte del genio di questa canzone è proprio la sua melodia, il suo inserirsi negli stacchi della voce e, soprattutto, nel suo marcato senza pietà. Che aggiunge dolore al tono malinconico di base.

Comincia in La minore, passa ogni tanto al tono maggiore, per arrivarci in pianta stabile per il ritornello. E poi, di nuovo, torna minore, quando tutto sembrava ormai sistemato. Un corpo a corpo tonale che caratterizza tutta una canzone, altrimenti dai tratti disimpegnati e leggeri, come Lovefool dei Cardigans.

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