ProtagonistiLiliana Segre è il simbolo della resistenza in un’Italia sempre più salviniana

Arrestata nel 1943 e internata ad Aushwitz, Liliana Segre è diventata simbolo dell’attuale dissenso morale. Non rappresenta uno schieramento politico, ma una verità storica che ha vissuto sulla propria pelle

Ogni era politica è pregna di un dissenso: si manifesta con l’opposizione partitica, con le proteste in piazza, con i discorsi da bar. Quasi sempre si tratta del dissenso a un orientamento, a un leader, a una legge. La dialettica delle ideologie è ciò che permette una maturazione e un avanzamento storico verso la modernità. Eppure ci sono ere politiche in cui il dissenso è più importante che in altre, perché non si tratta di un dissenso di natura politica bensì morale. E il dissenso morale, a differenza di quello politico, ha la pretesa di esistere e di essere visto, riconosciuto da chi ha gli occhi per farlo.

Non è raro, perciò, cercare in questa necessità dell’etica una figura che incarni lo spirito della rivoluzione, molto spesso tramandato da una storia precedente che torna ad essere attuale e a premere sulle coscienze. Liliana Segre è la persona che, oggi, rappresenta questo dissenso. Testimone del suo passato, reincarnatosi in lei come da una precedente vita che è riemersa in sintomi del presente, Liliana Segre è il simbolo della resistenza nell’Italia salviniana. Questo titolo non fa di lei la rappresentante di uno schieramento politico, ma la messaggera di una verità storica di cui, suo malgrado, è stata investita quando era solo una bambina.

Le leggi razziali, infatti, le si imposero violentemente addosso buttandola fuori dalla scuola che frequentava e privandola poi dalla serie di libertà di cui ogni essere umano ha il diritto di disporre. Arrestata nel 1943, all’età di tredici anni, fu internata nel campo di concentramento di Aushwitz-Birkenau fino a gennaio del 1945, quando il lager fu evacuato. La sua unica colpa appartenere a una razza, quella ebraica, vittima del terribile sterminio che prende il nome di Olocausto.

Continua a leggere su Frammenti

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter