Dormire non basta. Bisogna dormire bene, altrimenti i danni saranno incalcolabili. È una regola che vale per tutti, sia per i giovani che per gli anziani.
Come spiega questo filmato della Bbc, gli studenti sono quelli che guadagnano di più dal sonno. Dormire aumenta le capacità di apprendimento e rinforza la memoria. Durante le sessioni di studio è necessario dormire in due momenti: dopo aver studiato – è come pigiare il pulsante “Salva” del nostro cervello – e prima di studiare, perché il sonno prepara il cervello a ricevere e custodire nuove informazioni. È purtroppo necessario ripeterlo, ma passare alzati la notte prima dell’esame per ripassare (o peggio ancora studiare) è sbagliato e, alla lunga, controproducente.
Anche la creatività migliora. Pare che, dicono alcune ricerche, quando si dorme le capacità di inventiva aumentano di tre volte. Addirittura, Keith Richards diceva di andare a dormire con una chitarra e un registratore vicino: voleva essere sicuro di registrare anche quello che, dormendo, gli veniva in testa. Secondo quanto scrive nella sua autobiografia un mattino si sveglio, riavvolse il nastro e si mise ad ascoltare. E sentì le note di apertura di Satisfaction. Seguite da una mezz’ora di russate.
Ma soprattutto, dormire è ottimo per la salute. Molte delle malattie più diffuse nell’Occidente sono legate, in un modo o nell’altro, alla carenza di sonno. Si dorme poco e, quando lo si fa, si dorme male. Il sonno è una panacea, un rimedio fondamentale, aiuta la salute e – guarda un po’ – migliora la produttività (alla faccia di chi sostiene il contrario). Secondo una ricerca della Rand Corporation, si è stimato che la mancanza di sonno viene a costare il 2% del Pil a ogni Paese.
Il calcolo è semplice: con i soldi guadagnati dormendo bene si potrebbe aumentare il finanziamento all’istruzione. E se si pensa che dormire migliora la salute e attenua le malattie, si potrà perfino spendere meno per la sanità.