L’ultimo sequestro a Foggia: in un solo quartiere la polizia locale ha pizzicato 538 giocattoli senza etichette di sicurezza in italiano. Stesso copione qualche giorno prima nel ragusano, dove sono stati sequestrati 317mila articoli, di cui molti giocattoli senza il marchio CE e potenzialmente pericolosi per i bambini. A guardare i dati, negozi e centri commerciali sono zeppi di bambole, peluche e soldatini contraffatti. E nel periodo dei regali natalizi, sugli scaffali si fa il pienone. Con il rischio che Babbo Natale lasci sotto l’albero un bel gioco taroccato.
L’anno scorso in Italia sono stati sequestrati giocattoli per un valore di 47 milioni di euro. E solo nel mese di dicembre, a cavallo di Natale, in 34 operazioni, Polizia e Guardia di finanza hanno trattenuto quasi 1,4 milioni di giochi per un valore di oltre 8 milioni di euro. Il tutto mentre in Italia l’industria di giochi e giocattoli subisce ogni anno in media un calo delle vendite di 201 milioni di euro, con una continua perdita di posti di lavoro (-14%).
Costruzioni, palle, robot, pentole e giochi da tavola risultano la seconda categoria merceologica per numero di articoli sequestrati in Europa: l’anno scorso sono stati 3,4 milioni, ovvero l’11% del totale della merce trattenuta dalle dogane europee. Al primo posto i generi alimentari (24% del totale), e al terzo le sigarette (9%). L’Osservatorio Ue sulle violazioni dei diritti di proprietà ha rilevato che, a causa della contraffazione, il settore dei giochi e giocattoli ha perso il 12,3% delle vendite a livello europeo, per un valore 1,4 miliardi di euro di entrate in meno ogni anno. I posti di lavoro diretti persi negli ultimi anni nel settore sono stati 6.150 posti, mentre le entrate pubbliche sottratte in termini di contributi sociali e imposte sono stimate intorno a 370 milioni di euro.
Il principale Paese di provenienza dei giochi taroccati è la Cina: secondo i dati della Commissione europea, Pechino da sola produce il 90,7% dei 3,4 milioni di falsi per bambini sequestrati nel 2017 ai confini dell’Ue. A seguire, i giochi non a norma provengono poi da Hong Kong e Turchia.
Il principale Paese di provenienza dei giochi taroccati è la Cina: secondo i dati della Commissione europea, Pechino da sola produce il 90,7% dei 3,4 milioni di falsi per bambini sequestrati nel 2017 ai confini dell’Ue
Ma se nei negozi qualcosa si può bloccare, l’ecommerce è ancora terra di nessuno. E i pericoli arrivano soprattutto dai regali comprati online. Le piattaforme di ecommerce, come spiegano da Indicam, l’associazione italiana per la tutela della proprietà intellettuale, stanno diventando il canale principale di vendita di merce contraffatta. Un canale non ancora sottoposto alle regole base del commercio tradizionale. Con il tacito consenso di numerosi operatori che, sfruttando vecchie norme comunitarie, lasciano che la contraffazione si propaghi, con danni diretti all’economia dei singoli Paesi. Solo in Italia, secondo Paese europeo più colpito dalla contraffazione, la il volume d’affari del falso tocca i 10 miliardi di euro, con 9,5 miliardi di entrate perse per lo Stato, e un danno complessivo per le imprese stimato intorno ai 35 miliardi di euro.
Senza dimenticare che anche nei controlli doganali per la lotta al falso l’Europa appare più disunita che mai. «A oggi i 28 Stati membri dell’Ue non operano con metodi uguali lasciando scoperte falle grazie alle quali entrano in Europa beni falsi per un valore, secondo le stime Ocse, di 85 miliardi di euro», ha ricordato nell’ambito dell’assemblea annuale il presidente di Indicam, Mario Peserico. «Il calo del 9% registrato nel 2017 dalle ispezioni doganali alle frontiere comunitarie, a fronte di un aumento a doppia cifra delle merci false circolanti, evidenzia un nodo critico da risolvere». Una soluzione, per Indicam, potrebbe essere quella di inserire nelle Ambasciate italiane dei Paesi a maggiore rischio esperti dedicati solamente alla tutela dei diritti di proprietà intellettuale.
Intanto, però, per evitare di comprare giocattoli falsi, bisogna sapere che ogni prodotto deve avere il marchio Ce, istruzioni anche in italiano e indicare un limite d’età, senza contenere piccoli pezzi che potrebbero essere ingeriti dai bambini. Ma di solito un indicatore su tutti deve far suonare il campanello d’allarme: il prezzo particolarmente basso può essere sinonimo di gioco contraffatto.