Anche quest’anno passeremo il Natale senza parenti stretti. Succede più o meno da duecentomila anni, cioè da quando sono scomparsi i Neanderthal, lasciandoci da soli a una tavolata che gli altri ominidi hanno già abbandonato da un pezzo.
Sette milioni di anni fa, per ripercorrere l’albero genealogico, se ne è andato il Sahelanthropos Tchadensis, una delle prime scimmie che presentava i canini più piccoli. Insieme a lui il nostro (lontano cugino) Orrorin Tugenensis, che già camminava. Poche centinaia di anni dopo è sparito l’Ardipitecus Kadabba, anche lui bipede.
Per milioni di anni non si è più visto nessuno. Poi sono comparsi altri parenti, come l’Ardipiteco ramido, che ancora amava arrampicarsi sui rami (anche lui non c’è più). E l’Australopiteco anamensis, che già non aveva più i piedi prensili. Che fine ha fatto, lui? È scomparso qualche migliaio di anni dopo. Fece però in tempo a incontrare l’Australopiteco afarensis e il banhnelgazoli. Forse ebbero anche delle relazioni (ma sono pettegolezzi).
Tre milioni di anni fa comparve il Paranthtropus aethiopicus, che già usava oggetti in modo sistematico. Certo, mai bene come il nostro cugino di primo grado Homo habilis, che convisse due milioni di anni fa con gli altri nostri parenti: Ergaster, Erectus (che aveva già tratti umani, era il più “bello” tra tutti) e Rudolfensis. Quelle sì che erano cene di Natale.
Durarono solo un milione di anni: poi arrivò il cugino Homo Antecessor, che aveva le dita come le nostre e le gambe adatte alla corsa. Una novità, ai tempi. E poi l’Homo heidelbergensis, che si vantava di essere europeo. Ma, secondo quanto appare dalle tracce archeologiche, queste compagnie durarono poco: Homo Erectus visse da solo per un lungo periodo. Alla fine cenava soltanto con Homo Neanderthalensis, il cugino tedesco di Neanderthal, ma durò solo per qualche migliaio di anni. Poi se ne sono andati tutti. Ci hanno lasciato da soli, noi ultimi arrivati.
E oggi? L’idea di passare il Natale con gli scimpanzé, che sarebbero dal punto di vista genetico (99%) i nostri parenti più prossimi, ci scandalizza: siamo separati da ben sette milioni di anni. Non ci pensiamo neanche. Non sarebbe divertente e nemmeno decoroso. Chi li conosce, quelli là? Dopo tutti questi anni, poi non sapremmo nemmeno di cosa parlare.