Il mondo sta affrontando un grande cambiamento e per andargli incontro senza farsi travolgere, o spezzare, serve un approccio nuovo. Un modo di pensare diverso e innovativo. Questo filmato della Bbc Ideas lo chiama “pensiero elastico”.
Non è difficile svilupparlo. Ecco qui cinque modi per raggiungere un buon grado di elasticità.
Prendere un’idea al giorno, che si considera assurda, e cominciare a crederci. La cosa più efficace è immaginare che la sostenga qualcuno che goda di un certo rispetto. Questo altro non è che un continuo esercizio di una esperienza che, quando capita, si cerca di nascondere o di dimenticare: l’errore. Ci si allena, insomma, ad avere torto. E a essere pronti a cambiare idea quando se ne incontra una nuova e più convincente anziché restare ancorati alle proprie convinzioni solo perché sono proprie.
Sperimentare. Il caso del ristorante è il più efficace. Si deve andare in un posto nuovo, uno in cui di solito (per qualche ragione che non sia la salute) non si andrebbe. E poi si ordini una pietanza nuova, una che di solito (per qualsiasi ragione che non sia, ancora, la salute) non si ordinerebbe. Aiuta ad aprirsi a nuove idee, nuove percezioni di gusto, relativizzando le proprie preferenze. E poi, dicono i ricercatori, aiuta la creatività.
Parlare con gli sconosciuti. I genitori, saggi e apprensivi, hanno sempre consigliato il contrario. Ma una volta superata l’infanzia e la giovinezza – e in generale l’età dell’ingenuità – incontrare e conoscere sconosciuti è, al contrario, una cosa che si deve fare. Meglio farlo con persone che provengono da culture e pensieri diversi. Non è necessario cercare l’emigrato di Trinidad e Tobago. Uno potrebbe anche cercare l’elettore del partito rivale. E scoprire cose che lo lasceranno senza fiato.
Visitare le mostre d’arte. Secondo la Bbc è meglio Damien Hirst anziché Rembrandt ma noi di LinkPop ci permettiamo di dissentire. È un loro limite, tutto anglosassone, legato al loro scarso sistema scolastico. L’importante è vedere, incontrare e conoscere opere di pensieri diversi e nuovi. E non è detto che Hirst sia più originale e provocatorio di Rembrandt. Questo lo si vedrà tra 400 anni: Rembrandt ci sarà ancora, Hirst chissà.