In teoria è bilingue. Suo padre si vantava di parlare francese a casa. Ma in realtà, il presidente canadese Justin Trudeau – nonostante sia originario del Québec – sembra molto più versato in inglese. È una questione che agli europei può apparire oziosa ma che, per i nazionalisti quebecchesi assume un’importanza vitale. Per una minoranza francofona all’interno di un Paese anglofono la proprietà linguistica diventa fondamentale. Anzi, è tutto.
Trudeau, in ogni caso, parla sia inglese che francese. Alle orecchie dei francesi di Francia, accento a parte, sembra del tutto madrelingua. Ma quando ad ascoltarlo sono i francesi del Québec, i problemi saltano fuori.
Come scrivono su di lui alcuni utenti di Quora del Canada e madrelingua francesi, il problema principale è che Trudeau parla in francese ma pensa in inglese. “Il suo vocabolario è ottimo”, commenta uno. Del resto, non sarebbe riuscito a farsi ammettere all’università. “Però usa spesso parole che sembrano avere lo stesso significato anche in francese. Ma non è così”. Un esempio? “Partager leur vues”, espressione usata dal premier canadese per dire “To share their views”, quando – assicura il commentatore – “vues” e “views” non sono proprio interscambiabili.
Se si guarda alla sintassi, poi, il problema emerge con evidenza. Una frase come “ce que le gouvernement antérieur a jamais compris, ce qu’ils insistent de ne encore pas comprendre c’est que la croissance économique c’est comme ça qu’on créé de la prospérité […]” è, dal punto di vista sintattico, strana e mal costruita. È corretta, e si capisce. Ma dimostra una dimestichezza rudimentale, come se Trudeau sapesse il francese ma, nella vita di tutti i giorni, parlasse solo inglese (come fa l’alta borghesia del Québec). Del resto, la frase suona benssimo in inglese “[…] what the previous government has never understood, what they insist in not understanding is that it’s with economic growth that one creates prosperity […]”.
Significa che, quando si tratta di parlare un francese quotidiano, quello che si impara a casa e nelle strade, non ha problemi. Ma quando diventa più raffinato, sale di livello e richiede una competenza lessicale specifica, si trova disorientato. E a quel punto traduce dall’inglese, l’unica lingua in cui, a quanto pare, è abituato a svolgere pensieri complessi e sofisticati.