Spread alto e Quantitative Easing alla fine: è corsa alla surroga dei mutui

Con lo spread in rialzo, la fine del Qe e del mandato di Mario Draghi alla Bce, lo scenario economico sta portando molti a effettuare surroghe per il proprio mutuo, passando dal tasso variabile al tasso fisso. Ecco una mini guida su come si fa e perché è utile

Con la fine del Quantitative Easing, a partire dal gennaio 2019, Francoforte interromperà gli acquisti netti dei titoli di Stato italiani. E ora ci si chiede che cosa succederà all’economia comunitaria e italiana. Per il momento, promette la Bce, si continuerà a reinvestire anche dopo la fine del programma, e l’aumento dei tassi di interesse non avverrà fino almeno all’estate 2019. Ma in tanti in Italia stanno comunque iniziando a prendere misure cautelari, e sul fronte dei mutui ancora si cavalcano le surroghe come corsa ai ripari contro i futuri cambiamenti economici.

«Se il mantenimento dei tassi al minimo già favoriva un cambio di mutuo, cosa che finora aveva interessato il 30-40% dei mutui», spiega a Linkiesta Roberto Anedda, direttore marketing di MutuiOnline, sito di comparazione mutui, «negli ultimi mesi siamo arrivati anche al 90% del totale mutui erogati, perché in molti casi si tratta non solo di gente che aveva un mutuo costoso, ma perché tanti hanno proprio preferito cambiare il proprio tasso e non restare ancorati al variabile, sebbene non ci sia ancora stato un incremento significativo».

Con lo spread in rialzo e ormai fermo da diverse settimane su livelli oscillanti intorno ai 300 punti (del legame tra spread e tassi dei mutui avevamo parlato qui), il livello di incertezza generale nel Paese è salito. E così i mutuatari preferiscono iniziare a guardarsi intorno, optando per accaparrarsi un tasso che sì, magari è più alto di quello variabile (per i mutui a tasso variabile a 20 anni oggi siamo tra lo 0,50% e 0,70%, mentre il fisso viaggia sul 1,70%), ma che comunque non potrà nei prossimi mesi subire variazioni. Insomma, se i tassi sono ancora più bassi per chi si tiene il variabile rispetto al fisso, d’altra parte ci si prende il rischio di rimanere in balia di possibili cambiamenti dello scenario economico, e anzi, prevede Anedda, in futuro un mutuo a tasso variabile potrebbe arrivare a costare anche di più rispetto al fisso.

I mutuatari preferiscono iniziare a guardarsi intorno, optando per accaparrarsi un tasso che sì, magari è più alto di quello variabile, ma che comunque non potrà nei prossimi mesi subire variazioni

Ma allora come si fa a cambiare il proprio mutuo? «Se si parte con l’idea di risparmiare il più possibile, occorre guardare la propria rata e quello che si sta pagando in termini di uscite, e a quel punto vedere cosa il mercato offre, considerando che tutte le banche possono essere equivalenti», spiega Anedda. «Una delle cose di cui tener conto è la diversa velocità ed efficienza con cui le singole banche fanno il loro lavoro. Se l’istituto impiega uno o due mesi per fare la surroga, significa che riesco a risparmiare quasi da subito, mentre se un’altra banca, per un motivo o per un altro, tira per le lunghe, quello può essere un segnale per orientarsi su altro».

C’è anche chi si rivolge alla stessa banca dove ha acceso il mutuo per cercare di contrattare un tasso migliore, ma potrebbe non trattarsi dell’opzione migliore. «Per una banca che ha già un cliente in carico, potrebbe avere senso cercare di non perdere il cliente, ma non tutte le banche riescono a fare gli stessi tassi. In genere chi fa una surroga la fa proprio perché la propria banca non è in grado in quel momento di permettergli di modificare il mutuo alle stesse condizioni che altre banche offrono. Alla fine, il vantaggio della surroga è proprio quello di risparmiare», chiarisce l’esperto.

C’è ancora tanta gente che sceglie mutui molto più costosi rispetto a quello che il mercato offre e, sebbene ci siano una miriade di variabili in gioco, una grossa parte del problema è la scarsa conoscenza della materia da parte degli stessi mutuatari

Per non dire, poi, che spesso è proprio per pigrizia o imbarazzo che non si approfondiscono le opzioni per la surroga, o che si finisce per scegliere una soluzione poco vantaggiosa. Secondo Anedda, infatti, «c’è ancora tanta gente che sceglie mutui molto più costosi rispetto a quello che il mercato offre» e, sebbene ci siano una miriade di variabili in gioco, una grossa parte del problema è la scarsa conoscenza della materia da parte degli stessi mutuatari. È anche per questo che i servizi di comparazione mutui disponibili online e a costo zero, come MutuiOnline, stanno crescendo e vengono sempre più utilizzati, fosse anche solo per spulciare diverse opzioni a titolo informativo.

«Molti preferiscono recarsi di persona negli istituti bancari, affidandosi a quelle quattro nozioni che pensano di aver appreso in giro e andando a contrattare di cose che non conoscono nemmeno, ma fortunatamente è un atteggiamento che tende a ridursi. Internet, se usato in maniera intelligente, può essere molto utile», conclude Anedda.

Se quindi siete mutuatari in cerca di una surroga, il ricorso a intermediari come MutuiOnline per vagliare le diverse offerte, oppure a un broker che conosce le dinamiche delle banche, è sicuramente un buon punto di partenza. Una volta individuate alcune opzioni, soprattutto se si ha la necessità di surrogare il prima possibile, si può poi mandare avanti la richiesta di mutuo su più banche, per vedere quali rispondono più velocemente e capire con chi procedere. Da tenere a mente, infine, che l’operazione della surroga è a costo zero e che anche la consulenza e l’assistenza sono solitamente a carico della banca (guardatevi da chi ve la offre a pagamento, perché potrebbe trattarsi di un operatore poco serio che approfitta della mancata contezza del cliente). Ma soprattutto, non dimenticate il tempismo: «Se il mutuo lo state già pagando, prima vi muovete e meglio è, perché in futuro anche la surroga si potrebbe arrivare a fare a condizioni molto più onerose rispetto ad oggi».

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