Il Giappone è diviso. E la questione è di quelle fondamentali: è consentito intingere nella salsa di soia anche i pezzi di sushi senza pesce? Non è semplice rispondere, soprattutto quando si parla di tamago, quel sushi che, al riso, unisce anche una sorta di frittata.
In generale, la regola con la soia è semplice: riso mai, pesce sì. Ma l’uovo? Secondo il sito di sondaggi giapponese Minna no Koe, che ha sottoposto la questione agli stessi giapponesi, è difficile ricavare una tendenza generale. Anzi, il Paese appare spaccato.
Dalle 11.440 risposte pervenute è risultato che sì, al 56% i giapponesi intingono il tamago nella salsa di soia. Una percentuale non alta che mostra una divisione netta a livello regionale. Nella zona di Tokyo, Kanagawa, e Chiba non si fa. E nemmeno nelle prefetture di Shizuoka, Ibaraki e Yamanashi, così come a Ishikaewa, Toyama (nella costa nord) e nella prefettura centrale di Nara.
Se lo fate in tutto il resto del Giappone non vi guarderà male nessuno (o meglio: nessuno mai vi guarderà male in Giappone, in nessun caso. Soprattutto se intingete il tamago nella soia).
La divisione attraversa e supera i generi (il 57% degli uomini lo fa, e anche il 53% delle donne) e ignora le divisioni generazionali: ragazzi e nonni preferiscono non farlo, mentre il complicato mondo degli adulti indulge volentieri (dai 30 ai 49 anni).
Insomma, nonostante le regole giapponesi siano ferree e chiare, il caso del tamago mette in mostra una tendenza inaspettata e insolita: a ognuno viene concesso di fare un po’ come gli pare. Inaudito, lassù.