Sommersi da una stampa catastrofista caratterizzata da titoli allarmisti o esagerati, è possibile che i lettori si siano lasciati sfuggire alcuni eventi molto positivi che sono successi sul pianeta. Il 2018 non è stato un anno terribile come alcuni hanno pensato. Sono avvenute cose belle, importanti e utili per tutti. Riviste tutti insieme, aiutano a farsi un quadro meno fosco dei tempi che viviamo.
Sul fronte ambientale, per esempio, le battaglie contro la deforestazione hanno registrato qualche vittoria. Ad esempio, come ricorda Amazon Frontlines, nell’Amazzonia ecuadoriana il popolo Kofan è riuscito con i suoi legali ad annullare ben 52 concessioni minerarie intoro alle sorgenti del fiume Aguarico. Salvando 32mila ettari di foresta pluviale.
Anche gli animali stanno un po’ meglio: il bando cinese sull’avorio del 2017 ha fatto crollare la domanda del 50%, con un significativo calo del bracconaggio in Kenya, mentre le tigri selvatiche nepalesi hanno conosciuto un aumento della loro popolazione. Sono aumentati anche i giaguari selvatici messicani, e i gorilla di montagna africani.
Anche la salute va migliorando: i francesi, come è noto accaniti fumatori, stanno smettendo sempre di più, insieme agli americani. E gli inglesi, come è noto accaniti bevitori, stanno bevendo sempre di meno. Cosa succede? Perfino i russi hanno toccato il punto più basso in fatto di consumo di alcol e di sigarette dai tempi del crollo dell’Urss.
L’Aids è in calo: le infezioni da Hiv dal 2010 a oggi sono diminuite del 16% tra gli adulti e del 35% tra i bambini. Su questo fronte il Sudafrica spiazza tutti, presentando, rispetto al 2012, un calo del 44% nelle nuove infezioni. Ottimo.
Anche sul piano dei diritti sono stati fatti numerosi passi avanti: le mutilazioni genitali femminili nell’Africa del Nord sarebbero passate negli ultimi 20 anni dal 57,7% al 14,1%. Nell’Africa occidentale dal 73,6% al 25,4% e in quella orientale dal 71,4% all’ 8%. Lo dice il Guardian.
Intanto, l’India ha eliminato il divieto al matrimonio omosessuale, proprio come la Corte suprema del Costa Rica (era incostituzionale). In Libano ha smesso di essere un reato. Il Marocco ha deciso di penalizzare le violenze inflitte alle donne, mentre la Tunisia ha garantito pari diritti a uomini e donne in fatto di eredità (sconfessando alcuni precetti della Sharia).
Passando a questioni più generali, più della metà della popolazione globale si trova al di sopra della soglia di povertà. E dal 1994 a oggi, spiega l’Economist, il tasso di suicidio globale è calato del 38%. Intanto, oltre 120 milioni di persone ha ottenuto nel 2018 l’accesso all’energia elettrica (un ritardo considerevole, visto che è stata inventata nel 1882).
L’energia è sempre più pulita (BNEF, Future Crunch, Bloomberg): tante grazie alla Cina e al suo piano di sviluppo, al Cile e alle sue politiche e, come è ovvio, agli Stati Uniti.
(ma anche i Paesi europei si stanno impegnando, Italia compresa)
Nonostante le notizie dal fronte e le fughe dalle zone di conflitto, le morti in guerra sono diminuite per il terzo anno di fila. Ora, dice il Journal of Peace Research, siamo al 32% in meno rispetto al 2014. Del resto, grazie alla sconfitta dell’Isis, le morti in Iraq sono diminuite dell’80%.
Se si guarda agli omicidi, l’Honduras ha visto un crollo del 50% dal 2012 (anno del record). Gli Usa migliorano (omicidi più bassi del 7,6% rispetto al 2017) e arresti ancora più bassi (il punto più basso negli ultimi 20 anni).
Se tutto questo non vi ha ancora fatto sospirare di sollievo, sappiate allora che la guerra alla plastica è più forte che mai (la Coca-Cola, la Nestlé e la Kellogg hanno garantito che riutilizzeranno il 100% del loro packaging di plastica), che nel mondo circolano 4 milioni di veicoli elettrici (e saranno sempre di più) e che la Malesia non autorizzerà più alcuna espansione delle piantagioni di olio di palma (fonte: Malaymail).
Insomma, buon 2019 a tutti. Anche se il 2018 si è comportato molto bene.