Alcuni consigliano di bere molta acqua. Altri suggeriscono di mangiare cibo grasso e pieno di proteine. Altri ancora, in modo controintuitivo, spiegano che se si soffre da sintomi da sbornia la cosa migliore (ma lo diciamo subito: non è vero) è bere ancora.
Il fatto è che l’uomo, nonostante sia andato sulla Luna e abbia perfino esplorato con le sue sonde i confini del Sistema solare, non è ancora riuscito a trovare un metodo affidabile per risolvere il problema dell’hangover. Si beve tanto (troppo) e poi il giorno dopo si è a pezzi. Doloranti, sofferenti, pronti a giurare che non si berrà mai più un goccio di alcol.
Di fronte a questa condizione, i vari rimedi proposti per risolvere il problema si rivelano sempre insufficienti, se non proprio inefficaci. Bere acqua, per esempio, aiuta a combattere la disidratazione, ma solo quella. È noto che l’alcol, in ogni quantità, ha una funzione diuretica. Una serie di bicchieri aiuta a combattere il senso di sete, di stanchezza e i dolori alla testa. Una cosa positiva, ma non sufficiente per far passare tutto.
Mangiare cibi grassi e fritti, come carne e uova, è utile perché contengono un amminoacido chiamato “cisteina”, in grado di ridurre le quantità dell’acetaldeide, un composto chimico tossico prodotto quando il corpo metabolizza l’alcol. L’acetaldeide contribuisce ai sintomi dell’hangover. Aumenta il battito cardiaco e provoca un forte senso di nausea. Al momento i risultati scientifici sull’effetto della cisteina sono ancora dibattuti. Di sicuro, i cibi grassi e i carboidrati mangiati prima di assumere alcolici rallentano l’assorbimento da parte dell’organismo, riducendo in questo modo i rischi di una sbornia.
Del tutto sconsigliato, invece, è ricominciare subito a bere. Non solo non allevia i sintomi ma, al contrario, rende più difficile il processo di “riparazione” del fegato dopo la sessione di bevute. Per queste cose ci vuole tempo. Secondo i medici, almeno un paio di giorni di detox. Anche ricorrere all’uso di medicine è inutile. Non funzionano, non ci sono dimostrazioni della loro efficacia e se vengono venduti come rimedi anti-sbronza è solo un’ignobile operazione di marketing.
Meglio non cascarci e sposare, piuttosto, una sacra verità: che l’hangover è una situazione di malessere complessa, che comprende sintomi fisiologici (disidratazione, eccesso di acetaldeide, e psicologici diversi (scarsa capacità di concentrazione, tempi di reazione rallentati, umore pesto e senso di ansia). L’unico rimedio efficace riscontrato finora, è sempre lo stesso: bere con moderazione. O non bere affatto.