Casa dolce casaMutui green? Sì, ma meglio scegliere con cura quelli per ristrutturare

Gli edifici di classi energetiche alte sono rari, e soprattutto se nuovi hanno costi non indifferenti. Se volete essere amici dell’ambiente (ma anche delle vostre tasche), meglio optare per una ristrutturazione, approfittando delle detrazioni

Photo by Scott Webb on Unsplash

Quando si tratta di efficienza energetica della casa, chiunque preferirebbe optare per una fascia alta, non solo tra i più sensibili ai temi ambientali. Un appartamento di classe A ha il vantaggio di avere in generale impianti migliori e, soprattutto, di richiedere un minore dispendio di energia (la classe viene attribuita sulla base del combustibile consumato annualmente per ogni metro quadro di superficie riscaldata).

Peccato, però, che in Italia più dell’80% degli immobili appartenga alle tre classi più basse (vale a dire E, F o G). Questo perché la maggior parte degli edifici è stato costruito ben prima che si iniziasse ad avviare un discorso serio di efficientamento energetico: a differenza di altri Paesi, quindi, non partiamo da basi buone, e se cercate una casa che rispetti tutti i sacri crismi dell’efficienza energetica, non sarà semplicissimo trovarla.

In più, le case ad alta classificazione hanno un altro, non trascurabile difetto: costano. Questo perché sono costruite secondo canoni diversi e più complessi da ottenere, e quindi dovreste prepararvi, al di là della metratura, a dover sborsare cifre più alte rispetto alla media del mercato. Qui va detto che anche quando si tratta di accendere un mutuo non è che le banche vengano incontro più di tanto agli acquirenti. «Di solito si prevede una scontistica dello 0,10 o 0,20%», come spiega Roberto Anedda, direttore marketing di MutuiOnline, sito di comparazione mutui. Il che potrebbe significare un risparmio di qualche centinaia di euro l’anno. Ma se calcolate che il costo al metro quadro di un appartamento di classe energetica A è maggiore in media del 30% rispetto ad uno classificato come F o G, comunque non si finisce per spendere di meno. Tant’è che, ammette Anedda, «le banche considerano questo tipo di mutui come prodotti di nicchia, che vanno tenuti in assortimento, ma non sono di punta».

Gli ecobonus fiscali che arrivano al 65% della spesa da recuperare in dieci anni sono un bell’incentivo, perché coprono una porzione ampia di elementi tra pannelli solari, riscaldamento e impianti elettrici


Roberto Anedda, direttore marketing MutuiOnline

Ma insomma, perché allora bisognerebbe puntare su una casa di classe A o B? In realtà, la soluzione per avere sia una migliore classe energetica sia il risparmio c’è: la ristrutturazione, che presenta il doppio vantaggio di migliorare l’efficienza energetica della casa, e contemporaneamente di rientrare di parecchie spese grazie alle detrazioni fiscali. L’esperto spiega come: «Gli ecobonus fiscali che arrivano al 65% della spesa da recuperare in dieci anni sono un bell’incentivo, perché coprono una porzione ampia di elementi tra pannelli solari, riscaldamento e impianti elettrici. Intervenendo anche solo su parti dell’immobile, si possono migliorare l’insonorizzazione, limitare gli spifferi e favorire la climatizzazione», dice Anedda. «Anche il riscaldamento può essere reso più efficiente per l’intero condominio, dividendo le spese tra i condomini. E i vantaggi del miglioramento energetico sono percepibili anche dallo stesso fruitore, perché l’immobile mantiene meglio il proprio valore».

Sebbene non sia possibile portare un immobile di classe G a una classe A (per farlo, bisognerebbe ricostruire la casa da zero), comunque i vantaggi del miglioramento energetico sono evidenti per chiunque decida di percorrere quella strada.

La soluzione per avere sia una migliore classe energetica sia il risparmio c’è: la ristrutturazione, che presenta il doppio vantaggio di migliorare l’efficienza energetica della casa, e contemporaneamente di rientrare di parecchie spese grazie alle detrazioni fiscali

Se state cercando casa, quindi, valutate l’acquisto di un immobile standard, da migliorare poi attraverso una ristrutturazione, piuttosto che buttarvi direttamente sulle nuove costruzioni. E se siete già proprietari, anche considerando di fare un investimento consistente, di 50-70mila euro, magari attraverso un mutuo, sapreste comunque di spenderne nel concreto meno della metà, oltre che di poter dilazionare la spesa nel tempo grazie al finanziamento.

Quale che sia il vostro caso (ma soprattutto se la vostra intenzione è l’acquisto), ricordate sempre la regola numero uno in tema mutui: mai essere frettolosi. Partite dall’idea di spesa che potete sostenere e comparate il prezzo a metro quadro dell’immobile più efficiente rispetto a quello di classe inferiore. Valutate la zona e le spese condominiali (per qualche ragione, i nuovi immobili tendono ad avere spese più alte, pur essendo in normali zone residenziali). Soprattutto, riflettete bene sulla perizia della banca: capita infatti (un po’ controintuitivamente) che il perito tenda a sovrastimare gli immobili meno efficienti e a sottostimare gli immobili più moderni. Questo probabilmente perché la maggior parte degli immobili è meno efficiente dal punto di vista energetico e quindi mantiene un mercato più attivo, che alle banche non conviene affossare.

Attenzione, dunque, perché non è detto che la casa meno efficiente costi anche di meno. Soppesate con attenzione tutti gli aspetti: «Non si tratta di un processo decisionale semplice, ma è importante valutare almeno sulla carta quali differenze ci sono in termini di costi futuri tra case di diverse tipologie, anche in termini di mutuo», chiarisce Anedda. E poi, insomma, non perdeteci il sonno: comunque vada, dal momento in cui scegliete un’opzione “green” saprete già di aver fatto una cosa buona per voi e per gli altri.