Un anno non può essere davvero nuovo se non è anche creativo. Almeno, un poco di più rispetto a quello precedente. Ma visto che la creatività, più o meno come per il coraggio di Don Abbondio, chi non ce l’ha non se la può dare, ecco un video con alcuni consigli per rinvigorire la propria fantasia. Il futuro, dicono spesso, è nelle mani di chi lo sa inventare. Ma “saper inventare” è, appunto, un’impresa piuttosto complicata.
Come si spiega qui, un buon trucco per distruggere il proprio blocco creativo è fatto di carta e pastelli. Proprio così: basta disegnare, fare schizzi in libertà. Prima per due minuti: si mette una sveglia e si conta il tempo. Poi per cinque. Poi per dieci. Alla fine di ogni sessione, è sempre bene riguardare i propri disegni e cercare di interpretare cosa si è lasciato sul foglio. “Io faccio spesso così”, spiega l’attore e scrittore britannicio Kaoyde Ewumi. “È il gesto che facevo, come tutti, quando ero bambino”. Aiuta a ricollegarsi con la creatività dell’infanzia, permette di rilasciare tutte le emozioni più profonde e mette in movimento il processo creativo. Funziona?
Se non va, c’è sempre il secondo trucco, più impegnativo: leggere un libro, guardare un film, ascoltare una canzone. Attenzione: è importante che sia “un libro che non leggeresti mai”, o “un film che non avresti mai guardato”. E una canzone “che di solito…” avete capito. Cose nuove, diverse, anche considerate meno piacevoli. Quello che serve, spiega, è un punto di vista altro, una prospettiva che non sia quella di partenza. Fare cose insolite allena il cervello ad assumere una nuova visione delle cose, anche solo in modo temporaneo.
Il terzo richiede un po’ di fatica in più: muoversi. L’idea è di “dotarsi di carta e penna e prendere un bus, un treno, un mezzo qualsiasi”. Poi starci sopra fino a quando non arriva al capolinea. Nel frattempo osservare, guardare, pensare. E tutto ciò che si vede e si sente va annotato. Le idee si annodano da sole, l’ispirazione ha bisogno di aria fresca per respirare. E un giro sulla 90 (se si è a Milano) può aiutare chiunque. Soprattutto di notte.
Infine, il consiglio più importante di tutti: mettersi comunque al lavoro. Niente nasce perfetto. Niente, anzi, nasce sufficiente. Ogni cosa va buttata giù, la prima bozza (la peggiore, quella che sarà scartata, quella che non servirà a nulla) però, è anche quella più importante: è il punto di partenza, la stazione iniziale del cammino. “Non mostratela a nessuno, non badate a quello che potrebbero dire gli altri, non ascoltate nemmeno quello che vi suggerisce il cervello o il buon senso: soltanto, fate quello che è giusto che facciate. Cioè cominciate a creare”. A quel punto si potrà andare avanti.