Meteo occhiutoQuando le previsioni del tempo servivano per spiare i cittadini

Nel XIX secolo, negli Stati Uniti, la nuova rete del telegrafo forniva informazioni di ogni tipo all’ufficio centrale. E i marconisti, dopo aver trasmesso notizie sui temporali, andavano a guardare cosa succedeva nei dintorni

“Nuvole su Tucson, sereno sul resto della regione. E nei dintorni di Phoenix ci sarà una manifestazione sindacale”. Per quanto strane, erano queste, all’epoca dei telegrafi, le informazioni ricercate dal servizio meteorologico nazionale americano. Che – cosa che non tutti sanno – nacque come costola dell’esercito, con lo scopo sottaciuto di controllare i cittadini americani.

Lo racconta lo storico della scienza James Rodger Fleming: il servizio nacque in modo ufficiale nel 1870. L’ufficio delle telecomunicazioni, che all’epoca comprendeva solo il telegrafo, era parte integrante dell’esercito. A capo c’era il colonnello Myer, che si era servito della rete per controllare le truppe dei Confederati durante la Guerra civile. Finite le ostilità – e questa fu la sua intuizione – si poteva impiegare lo stesso strumento per prevedere il tempo.

Ma la nobiltà degli intenti lasciò subito spazio alla malignità del potere. Il governo americano ottenne dalle aziende che costruirono le infrastrutture la priorità nel loro utilizzo. E, di conseguenza, il controllo di tutta la rete, che dopo la Guerra fu estesa anche alle zone montuose, fino ad arrivare ai territori indiani. Nel 1874 all’ufficio centrale arrivavano notizie di temporali in movimento, di sciami di locuste, di fiumi in esondazione anche di epidemie di colera. Fenomeni naturali in senso lato.

Tutte queste informazioni erano fondamentali per il governo: organizzava i soccorsi, o preparava gli allarmi. Erano utili anche a fini commerciali e – ma siamo sempre in America – assicurativi. Quello che di solito viene omesso, ricorda Fleming, è la sorveglianza nei confronti dei cittadini. Oggi si chiama Facebook, all’epoca si accontentavano del telegrafo.

Fu il caso, per esempio, dello sciopero nelle ferrovie del 1877, che venne monitorato dai marconisti con estrema attenzione – i messaggi erano diretti al Dipartimento della Guerra fino al presidente stesso, Rutherford Hayes. Non solo: alcuni uffici del telegrafo erano stati costruiti apposta vicino alle riserve indiane per controllare i loro movimenti – all’epoca erano ancora una minaccia, e non poche migliaia di avvinazzati rinchiusi in riserve senza risorse. Del resto gli indiani lo sapevano, e avevano reagito abbattendo i pali o, in maniera più efficace, tagliando le linee e poi ricucendole con strisce di cuoio (i tecnici avrebbero faticato molto a individuare il luogo del danno).

Ma con il passare del tempo il servizio della rete assunse un ruolo sempre più scientifico e meno strategico. Del resto, altre sarebbero state le risorse con cui gli Usa avrebbero monitorato, controllato e, se necessario represso, le iniziative dei loro liberi cittadini.

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