Tutti i poveri sono uguali. Ma alcuni poveri sono più uguali degli altri. E così, il governo gialloverde, a conti fatti, risparmia 535 milioni di euro sul reddito di cittadinanza, escludendo dall’aiuto circa 90mila famiglie straniere, tra le quali però l’incidenza della povertà assoluta risulta sei volte superiore a quella delle famiglie di soli italiani.
Tutto grazie al requisito inserito in extremis nel decretone che richiede di essere lungo soggiornanti residenti in Italia da dieci anni (di cui gli ultimi due in via continuativa), e non più cinque, riducendo ancora il numero dei beneficiari non italiani.
La relazione tecnica al decreto lo dice nero su bianco, a beneficio della sponda più estrema dei sovranisti di governo. La platea potenziale del reddito sarebbe di 1,8 milioni ma – spiegano da Palazzo Chigi – si stima che quelli che ne faranno poi davvero richiesta saranno l’85 per cento. Il reddito di cittadinanza quindi in teoria sarebbe dovuto andare a 1,3 milioni di nuclei familiari, stranieri inclusi, con una spesa di 8 miliardi. Ma non tutti gli stranieri hanno diritto al beneficio, specificano: «Si può stimare sulla base dei dati sulla cittadinanza degli stranieri e della quota di titolari di permessi di soggiorno di lungo periodo, che la quota di stranieri non in possesso dei requisiti di residenza e soggiorno sia pari ad almeno il 36%». Ed è qui che viene stimato il risparmio: i nuclei familiari di stranieri potenzialmente beneficiari, perché al di sotto del reddito minimo, si riducono da 241mila a 154mila. E il costo scende a 7,5 miliardi. Oltre mezzo miliardo in meno.
87mila famiglie straniere, circa 261mila persone (se si conta una media di tre persone per nucleo) in condizioni di povertà, non percepiranno il reddito
Le altre famiglie straniere in condizioni povertà sono tagliate fuori. Nonostante, come viene fuori dai dati Istat, l’incidenza della povertà assoluta tra le famiglie di soli stranieri nel 2017 è di quasi il 30%, circa sei volte superiore a quella delle famiglie di soli italiani. Qualcuno, 87mila famiglie straniere, circa 261mila persone (se si conta una media di tre persone per nucleo) in condizioni di povertà, non percepiranno il reddito.
Gli altri, gli stranieri con un Isee inferiore ai 9.360 euro e che rispetteranno il paletto dei dieci di residenza, avranno diritto invece a un aiuto fino a 780 euro per i single e fino ai 1.330 per le famiglie più numerose. A fronte, ovviamente, della sottoscrizione del Patto per il lavoro e della gimcana di accordi da firmare nei centri per l’impiego con l’obiettivo di trovare un lavoro fino a 250 chilometri di distanza da dove si risiede.
A conti fatti, circa 500mila stranieri beneficeranno del reddito di cittadinanza. Con una spesa di più di 1 miliardo. Con buona pace dei leghisti, che avrebbero voluto escluderli del tutto.