Dagli archivi della ciaResistenza sempre e comunque: quando in Congo cercavano di abbattere gli aerei Usa con le lance

Un’arma inadeguata contro la tecnologia della superpotenza americana, ma simbolo di una folle e disperata resistenza in un capitolo minore della Guerra Fredda

Gli Usa usavano i droni, gli abitanti del Congo rispondevano con le lance. Come racconta un documento desecretato della Cia degli anni ’60, le missioni di ricognizione americane sul territorio africano erano spesso contrastate con ogni mezzo a disposizione. A volte, appunto, con vecchie lance di legno.

Negli anni ’60 il Congo si era appena liberato dal dominio belga per finire vittima di un altro problema: la guerra per procura tra Usa e Urss combattuta sul suo territorio. Le fazioni erano divise, sostenevano una tra le due superpotenze e, in cambio, venivano foraggiate sia in termini di propaganda che di rifornimenti militari. L’obiettivo, molto terra terra, era il controllo delle risorse minerarie del Paese, perfette per la costruzione di armi nucleari.

Il primo ministro Patrice Lumumba fu assassinato nel 1961, il Paese finì nel caos, i seguaci di Lumumba – sostenuti dall’Urss – si unirono in un gruppo di ribelli (i Simba) che agiva con ogni mezzo, tra cui rapimenti di ostaggi. Nel 1964 ne capitò proprio uno, a Stanleyville (ora Kisangani), e gli americani decisero di tenere d’occhio la situazione mandando delle ricognizioni aeree. Fu in quel caso che i piloti si videro arrivare contro una lancia, che però non provocò molti danni.

La parte più singolare è contenuta nel briefing della Cia. Il capo dell’agenzia definì la lancia “una superficie sconosciuta al sistema di controllo missilistico”. In sostanza la lancia diventa “un missile che possiede un sistema di guida inerziale manuale, un lanciatore mobile con una velocità dalla potenza di una-fionda al decollo, e una capacità di creare ammaccature nell’impatto considerevole”. Possiede però “una accuratezza dubbia e ha una P.E.C (probabilità di errore circolare) non determinata. Nemmeno le sue capacità di ricarico sono note”.

Insomma, a Langley hanno fatto un po’ di ironia sulle dotazioni militari dei ribelli congolesi. Nel giro di poco, poi, li sconfiggeranno in maniera definitiva. Ma l’atto cosciente e folle di una resistenza senza speranza rimarrà nella storia. Almeno di quella custodita negli archivi della Cia.

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