Nel nome del capitanoSovranisti sull’altare: lo strano caso del padre spirituale leghista, “sedicente prete” anti Bergoglio

I leghisti di Frosinone hanno scelto come un padre spirituale Maurizio Raimondo, monsignore della Chiesa Vetero Cattolica, sul quale il Vaticano ha minacciato la scomunica per chiunque lo segua. Di lui è spuntata una foto con il cardinale Martino, promotore della scuola sovranista di Steve Bannon

C’è agitazione nella Lega del Lazio. Negli ultimi mesi, i leghisti di Frosinone hanno scelto di affidarsi a un padre spirituale, che però più che mettere armonia sembra aver generato rotture e tensioni anche tra i parlamentari del Carroccio più vicini a Matteo Salvini. Maurizio Raimondo, questo il nome del “sedicente sacerdote”, che risulta iscritto alla Chiesa Templare oltre che vescovo della Chiesa Vetero Cattolica, con il quale però il Vaticano ha già detto di non avere niente a che fare, e che anzi rischia di generare uno scisma e di portare alla scomunica chiunque lo segua. Un personaggio singolare, non appartenente alla Chiesa Cattolica, che però celebra messa nelle case, veste da sacerdote e vanta contatti con Renato Raffaele Martino, il noto cardinale anti Bergoglio, tra i sostenitori dei “dubia” sulla esortazione apostolica Amoris Laetitia e soprattutto tra i fautori dell’accademia teocon di Steve Bannon nell’antica Certosa di Trisulti a Collepardo.

La storia ha inizio nella direzione provinciale della Lega locale. O meglio, come spiega il giornalista Alessio Porcu, nella chat di Whatsapp del Carroccio, nella quale sono riuniti i componenti del direttivo per scambiarsi informazioni su riunioni e iniziative. Lo scorso novembre, a sorpresa, il coordinatore provinciale del partito Carmelo Palombo aggiunge alla chat Maurizio Raimondo, che esordisce così: “Grazie, onorato di essere leghista e P.Spirituale”. E da qui un profluvio di benedizioni del buongiorno e della buonanotte ai componenti della chat. Della quale fanno parte anche tre parlamentari leghisti: Francesco Zicchieri, vice presidente del gruppo parlamentare della Lega alla Camera nonché coordinatore regionale del partito, la deputata Francesca Gerardi e il senatore Gianfranco Rufa. Tutti esponenti della Lega del “Grande Ministro”, come Raimondo chiama Matteo Salvini, mostrando in chat anche un selfie con il vicepremier in quello che dice essere il suo studio del Viminale. Finché qualcuno comincia a farsi delle domande: “Chi è P Maurizio?”. Dopo varie richieste, viene risposto solamente che “Padre Maurizio non è un semplice tesserato della Lega”. E che è il fondatore delle comunità di recupero L’Abbraccio, una onlus per persone con disagi sociali e problemi di droga con sede legale in provincia di Caserta.

Un personaggio singolare, non appartenente alla Chiesa Cattolica, che però veste da sacerdote e vanta contatti con il cardinale anti-Bergoglio Martino, tra i fautori dell’accademia teocon di Steve Bannon nella Certosa di Trisulti

Nulla che abbia a che fare con la Chiesa cattolica, insomma. A fine novembre l’Arcivescovo Primate Ezio Maria Scaglione, della Chiesa Apostolica Vetero Cattolica, in mezzo alle polemiche, in una lettera spiega che Maurizio Raimondo “è nostro Monsignore” e “non appartiene né alla Chiesa Cattolica Apostolica Romana né tanto meno alla Santa Chiesa Russa”. Finché a fine gennaio (il 21) lo nomina addirittura vescovo vicario per il Centro Italia. Su YouTube, in realtà, si trova un video del 2016 in cui Raimondo viene invece consacrato come sacerdote ortodosso. E su di lui ci sarebbe un fascicolo riservato presso il delegato per l’Ecumenismo della Conferenza episcopale del Lazio, sollecitato da alcuni parroci della diocesi di Sora, ai quali Raimondo si sarebbe presentato proprio come prete ortodosso.

Ma, al di là dei dubbi sulla corrente cristiana alla quale Raimondo appartiene, la sua presenza genera tensioni nella Lega frusinate. Nessuno spiega perché sia stato scelto come padre spirituale un presunto esponente di una frangia di cattolici olandesi, la chiesa vetero cattolica, una comunità che conta circa 600mila fedeli, con sede a Utrecht, in Olanda, ma presente anche in Polonia, Belgio, Olanda, Svizzera, Germania, oltre ad avere una piccola rappresentanza negli Stati Uniti. Nel frattempo, la consigliera comunale di Frosinone Thaira Mangiapelo, che aveva alzato la voce su quella strana presenza in chat, a fine gennaio viene espulsa dal gruppo consiliare comunale. Mentre “P. Maurizio” continua a dispensare preghiere e benedizioni. Partecipa alle iniziative della Lega sul territorio. E celebra riti e preghiere nelle famiglie. Riuscendo addirittura a confessare qualche fedele.

Finché interviene la Chiesa con una nota ufficiale. Domenica 20 gennaio sulla porta di tutte le chiese della diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo viene affissa una ammonizione formale con cui il vescovo Gerardo Antonazzo minaccia di scomunica coloro che seguono le celebrazioni di un “sedicente ministro non appartenente alla Chiesa cattolica né in comunione con Essa”, senza citare direttamente Raimondo, ammonendo chi frequenta le sue pratiche di culto non in “comunione con la Chiesa Cattolica”, perché “se ne allontanino ed evitino che, persistendo nell’errore, incorrano nel delitto di scisma, e di conseguenza nelle pene previste dalla normativa cattolica per tale delitto, in particolare la scomunica”.

Un “sedicente ministro”, iscritto alla Chiesa dei Templari e vescovo della Chiesa Vetero Cattolica, è stato scelto dall’alto come padre spirituale da un gruppo di leghisti molto vicini a Matteo Salvini. Con il quale vanta anche un selfie nelle stanze del Viminale

Insomma, nonostante vada in giro “vestito da prete”, con camicia scura, collarino bianco e paramenti liturgici, Maurizio Raimondo non farebbe parte di alcuna delle diocesi della Chiesa Cattolica, né avrebbe quindi alcun permesso a celebrare messa e ad amministrare i sacramenti. Eppure, proprio in abiti sacerdotali, Raimondo si vede posare in diverse foto – di cui una pubblicata da Alessio Porcu – del 7 novembre scorso in compagnia del cardinale Renato Raffaele Martino e di tre parlamentari leghisti, Francesco Zicchieri, Francesca Gerardi ed Elena Murelli.

Cosa significhi quella visita, con tanto di scambio di libri con dedica, non si sa. Quello che si sa è che Martino, insieme a Raymond Burke, capofila dell’opposizione a Papa Francesco, è anche tra i principali sponsor dell’Accademia sulla bioetica del Dignitatis Humanae Institute, l’istituto che ha preso in concessione la Certosa di Trisulti, quella che dovrebbe diventare l’incubatrice del sovranismo mondiale ispirato al pensiero politico di Steve Bannon per la formazione dei sovranisti di domani. Quello stesso Bannon, ex consigliere di Donald Trump, che ha attaccato più volte Papa Francesco definendolo “deplorevole” perché responsabile di “annacquare l’insegnamento cattolico”, di avere posizioni di apertura sui migranti e di critica sui movimenti populisti.

Che la Lega ora stia provando a fare il suo ingresso tra i sovranisti della Chiesa cattolica attraverso un “sedicente” sacerdote sconosciuto non si sa. Quel che si sa è che un uomo iscritto alla Chiesa dei Templari e vescovo della Chiesa Vetero Cattolica è stato scelto dall’alto come padre spirituale da un gruppo di leghisti molto vicini a Matteo Salvini. Con il quale il “sedicente ministro” vanterebbe, da quel che racconta, anche un selfie nelle stanze del Viminale.

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