Chi poteva sapere che fosse possibile esprimere disprezzo, sdegno e minacce di vendetta con un semplice applauso? È quello che riesce a fare la presidente della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti d’America Nancy Pelosi soltanto battendo le mani al presidente Usa Donald Trump durante un passaggio del suo discorso sullo Stato dell’Unione.
Questa è la scena:
Gli elettori dem sono andati in deliquio. L’elegante Pelosi, del resto, nelle ultime settimane si era fatta notare per aver tenuto testa al presidente Usa nel corso della trattativa sui finanziamenti del muro. Le prolungate discussioni, con tanto di letterine pubblicate a mezzo social, hanno indebolito la mitologica abilità di Donald Trump nella negoziazione costringendolo a un inedito passo indietro. Al tempo stesso hanno dimostrato che fare opposizione si può, anche senza perdere l’eleganza o chiedere tasse al 70% per i ricchi (proprio al quantità affossata dai dem, in passato) come fa Alexandria Ocasio-Cortez.
La vecchia guardia rappresentata da Nancy Pelosi, insomma, si è dimostrata molto più tosta di quanto si aspettassero gli elettori democratici (che avrebbero preferito rappresentati più radicali) e perfino di quanto si immaginasse Donald Trump. “Ho cinque figli e nove nipoti. So riconocere un capriccio quando lo vedo”, avrebbe detto in occasione dello scontro con l’amministrazione sul caso del muro con il Messico. E ha avuto ragione. Con garbo, eleganza e al tempo stesso decisione.
Del resto, anche in questa occasione non è mancata la sua lezione di stile. Prima di tutto, nei confronti dello stesso presidente Usa (che al termine del discorso si volta verso di lei, quasi in cerca di approvazione). E poi anche verso tutti quelli che, per dimostrare il loro dissenso verso il presidente, non si sono nemmeno alzati e non hanno applaudito (come, appunto, la Ocasio-Cortez).
Nancy Pelosi dimostra che si può: che è cioè possibile rispettare i ruoli e le cariche (il presidente Usa è pur sempre il presidente Usa), senza mancare al dovere della civiltà delle buone maniere (in cui è cresciuta e di cui fa parte). Veicolando, al tempo stesso, il messaggio di disprezzo e ostilità. Un “fuck you” ricamato tra le dita di un applauso.