La colpa è tutta di Youtube. Questa la conclusione raggiunta da alcuni ricercatori che, sorpresi dal numero crescente di persone convinte che la Terra sia piatta (sì, avete letto bene: piatta) hanno deciso di andare alle radici di questa nuova stravagante moda intellettuale (si fa per dire). Hanno partecipato ai loro raduni (perché sì, sono così tanti che si radunano addirittura) e li hanno interrogati a dovere. La domanda, molto semplice, è stata: cosa vi ha convinto che la Terra è piatta e non gira intorno al Sole?
Le storie dei percorsi – più umani che di ricerca – di queste persone aveva un’origine comune: un video su Youtube. “L’unica persona che non ha parlato di Youtube è stato un signore anziano, che ha ricevuto queste informazioni da sua figlia e suo genero”, spiega uno dei ricercatori. “Ma la figlia e il genero lo hanno visto su Youtube”.
E visto che il target è sempre quello, molti dei terrapiattisti sono convinti sostenitori di altre e più classiche teorie del complotto: credono che l’11 settembre sia un fake, che l’allunaggio non sia mai avvenuto e che la sparatoria di Sandy Hook non sia andata come scrivono i media. Addirittura, alcuni sono capitati sui video terrapiattisti con il nobile intento di debunkarli, salvo poi finire irretiti a loro volta. Uno dei video più efficaci è questo. Offre prove, dimostrazioni, discorsi e spunti “che attraggono molti pubblici, dai lettori della Bibbia a quelli che hanno un pizzico di nozioni scientifiche in più”. Del resto, nonostante la sfericità del pianeta sia un fatto più che assodato, non tutti – anche quelli più istruiti – posseggono gli strumenti per dimostrarla a uno scettico (e per questo LinkPop ha approntato un’agevole guida).
Va detto che, tutto sommato, pensare che la Terra sia piatta è strambo, ma non pericoloso. Ci sono convinzioni altrettanto (forse meno) assurde che vengono tollerate senza problemi. Il problema, a detta degli esperti, è che dietro al terrapiattismo si intravede una perdita di fiducia nella scienza e negli esperti che arriva a sfociare anche in forme e manifestazioni politiche.
Può essere: ma non c’è davvero da preoccuparsi. Dietro a queste ipotesi bislacche, spesso, si nasconde anche qualcosa di buono. Le persone che credono a queste fandonie in rete esprimono un bisogno reale di spiegazioni. Avanzano dubbi e fanno domande. Contestano verità assolute e sondano ipotesi alternative. Tutte cose che, a ben guardare, fanno gli scienziati. Piuttosto bisogna pensare come indirizzare queste richieste. E dove. Magari, non su Youtube.