Paese incantatoPassano i decenni, ma il Giappone non cambia mai: lo dimostra questo vecchio filmato di propaganda Usa

Tutti lavorano, sono asserviti, non conoscono il concetto di giusto o sbagliato ma quello di obbediente e disobbediente. All’epoca era fatto per istruire le truppe, oggi serve a far riflettere i giapponesi stessi

“In Giappone non esiste il giusto e lo sbagliato. Esiste solo l’obbediente e il disobbediente”. E poi: “A dispetto dell’Occidentalizzazione, nel Paese del Sol Levante ognuno comanda sul suo inferiore e si piega al suo superiore”. Non solo: “Lavorano 72 ore alla settimana per stipendi da fame”. Sono pazzi, forse? No. È un lavoro di lavaggio del cervello che comincia da quando sono piccoli, a scuola. Qui “le loro menti assorbono la lezione come una spugna l’acqua. E come una spugna che viene strizzata, restituiscono la stessa acqua”. Per questo “sono una massa, ma pensano tutti allo stesso modo”.

Sono tutte espressioni tratte da Know Your Enemy, uno dei filmati di propaganda americani della Seconda Guerra Mondiale, diretto nientemeno che da Frank Capra. L’obiettivo era dare una descrizione quanto più negativa del Paese nemico, preparare i soldati al combattimento diretto nell’area ma, visto che tre giorni dopo la sua uscita sono state buttate due bombe atomiche, la pellicola di incoraggiamento è risultata superflua.

Tranne per una cosa: far riflettere i giapponesi stessi. Questo utente di Twitter, che ha postato il filmato, non rappresenta certo il target immaginato dagli uffici della propaganda americani, eppure, nelle affermazioni del video, ritrova alcune verità.

E tanti sono d’accordo con lui: “Cavoli, davvero ho la sensazione che non sia cambiato niente”. Oppure: “Questo coglie lo spirito del Giappone così bene che non riesco a non ridere”. E ancora: “Lavorare 72 ore alla settimana per paghe miserabili è ancora più crudele, oggi”. Insomma, una Guerra Mondiale, due bombe atomiche e decenni di pace e progresso non hanno cambiato niente? Forse qualcosa sì: “Il cioccolato. Adesso è più buono”.