In inglese le parti del corpo sono anche verbi. In una lingua in cui non esistono desinenze per distinguere le funzioni grammaticali delle parole (–are/ere/ire per il verbo, per esempio), si può fare. È una cosa che gli italiani possono padroneggiare senza problemi, ma che causa sempre qualche attimo di sorpresa.
Come mostra questo video, può succedere che con head si indichi la testa. Ma anche un verbo traducibile con “guidare”, “essere a capo”, sia in senso proprio che metaforico.
Scendendo, si incontrano le spalle, che in inglese sono shoulder. Parola che significa anche “addossarsi”, “accollarsi”. E se la schiena si dice back, sostenere qualcuno si dirà sempre con back.
Come si vede, la stessa parola indica concetti e funzioni diverse, ma non troppo. Con il verbo si indica la funzione svolta dal sostantivo. La testa (head, appunto), è a capo, sopra di tutti. E la schiena sostiene, per forza, tutto il corpo. E la mente, mind, è usata per dire di fare attenzione.
Ma ce ne sono molti altri: la pelle è skin, ma il verbo significa anche “spellare”. Bone è osso. Ma il verbo significa “disossare”. E poi i muscoli, cioè muscle, che vuol dire anche “farsi largo a forza”. Il nervo, cioè nerve, è invece un’eccezione: non diventa un verbo.
Non bisogna dimenticarsi dell’occhio, eye, che significa “occhieggiare”. O del dito, finger, che vuol dire “indicare”. Il naso, nose, è anche “avvicinarsi” o “spingere con il naso” (anche se lo fanno più gli animali). Il piede, foot, vale anche per “calcare”. E il pollice, thumb, vuol dire (eh be’) fare l’autostop. Rimangono lo stomaco, stomach, che equivale più o meno a “sopportare”, e mouth, che significa “bocca”. Ma anche “cantare muovendo soltanto le labbra”.