(Cattivi) gusti musicaliLa nuova canzone di Sfera Ebbasta fa schifo. Quel che ha detto e fatto dopo Corinaldo, pure

Dopo la tragedia alla discoteca Lanterna Azzurra per il suo concerto, ha fatto come se nulla fosse. Maggiori sono state le sue esternazioni per essere stato escluso dalla giura di The Voice, culminate nel singolo Mademoiselle. Totale: gli consigliamo di trovarsi un bravo manager. Ma uno bravo bravo

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Non sono d’accordo con te, ma. Appurato che questa frase non l’ha detta Voltaire. Non l’ha detta Rousseau. E nemmeno Mara Maionchi nelle nuove edizioni dei Baci Perugina, direi che l’idea di difendere il pensiero di chi la vede diversamente da noi, beh, possiamo anche lasciarla da parte. Scontata, per certi versi. E anche un po’ un’idea del cazzo, per altri. Perché io non darei affatto la vita per difendere il diritto d’espressione di un razzista, di un omofobo o più in generale di un coglione.

E a tal proposito eccomi a commentare la nuova uscita discografica di Sfera Ebbasta, Mademoiselle. Canzone estemporanea che il nostro ha tirato fuori nelle ultime ore per rispondere alle tante, a suo dire troppe critiche che gli sono piovute addosso negli ultimi mesi. Diciamo pure da quella fatidica, non per lui, notte del 7 dicembre nella quale, a Corinaldo, presso la discoteca Lanterna Azzurra, persero la vita cinque ragazzi e una giovane madre, mentre aspettavano il suo arrivo per una comparsata notturana, spacciata in realtà per concerto. Il tutto mentre lui, Sfera Ebbasta, se ne stava in un ristorante di Rimini, a festeggiare il suo compleanno dopo aver fatto un’altra fugace comparsata all’Altromondo Studios, e un firmacopie a Milano.

È da quel momento che il mondo che non segue la trap e più in generale la musica giovanile si è accorto dell’esistenza di Sfera Ebbasta, e non è stata, sembrerebbe, una piacevole scoperta. Perché di colpo si è cominciato a analizzare i suoi testi e in qualche scomposto modo è partita una sorta di caccia alle streghe 2.0, con accuse esplicite di istigazione all’uso di stupefacenti e di sessismo. Il tutto, è ovvio e evidente, legato a doppio filo al suo non dire nulla rispetto alla tragedia di Corinaldo, se non attraverso un post posticcio sui social. Al suo non andare a trovare i feriti nell’ospedale di Ancona, al suo non farsi vivo con le famiglie delle vittime, al suo non dire una sola parola sensata. Di più, il tutto legato a quel senso di fastidio profondo, quasi di schifo, che è seguito quando, pochi giorni dopo la tragedia, lo stesso Sfera Ebbasta se n’è uscito con post sgradevoli e festosi sui social, per la fine dell’anno. Lui in mutande e il cappello da Babbo Natale che dice qualcosa come “ecco il mio pacco regalo”, vado a memoria, o lui che parla di un anno pieno di incredibili successi, coi cadaveri delle sei vittime ancora in putrefazione nelle casse da morto.

Mettiamola così, se quelli che lavorano con lui, gli stessi del resto che hanno avallato la comunicazione farlocca della Lanterna Azzurra, ambiguamente giocata su un concerto che poi tale non sarebbe mai stato, gli volessero un minimo di bene gli avrebbero dovuto consigliare di tacere o di dire qualcosa di sensato. Così non è stato, e ora Sfera Ebbasta si becca un po’ di merda, amen.

Per contro la levata di scudi contro i suoi testi è al tempo stesso ridicola, se si parla di censure per i contenuti, perché da che mondo è mondo la musica parla di cazzate, e perché la trap parla quasi sole e esclusivamente di quegli argomenti, droga e sesso, esattamente come ha fatto per decenni il rock’n’roll.

Quando però l’AD della RAI Salini, forse spinto anche dai casini accaduti a Sanremo, ha deciso di fare l’AD della RAI e ha cassato la scelta di Sfera Ebbasta come giudice del talent The Voice, di imminente programmazione su RAI 2, proprio per le vicende di Corinaldo, e di nuovo si è tornato a parlare dei testi sbagliati del trapper di Cinesello Balsamo, ecco che a Sfera Ebbasta deve essere andato il sangue alla testa, definitivamente. Perché l’altro giorno, forse pensando di avere cose davvero importanti da dire, il nostro si è lasciato andare a una sfogo da adolescente sui social, parlando di se stesso manco fosse un poeta, e soprattutto dandosi una centralità nelle cronache italiane davvero spropositata. Il succo del video, comparso sulle storie di IG è suppergiù questo: ma non avete altro da fare che criticare il miei testi? Non ho mai detto a nessuno di fare quello di cui parlo nelle canzoni. Lì parlo di cose vissute da me.

Sfera Ebbasta è uno che non riesce a capire che in certe occasioni fare il personaggio, il duro, è semplicemente tenere una posa sbagliata. Uno che non capisce che tocca saper chiedere scusa, fare un passo indietro, volendo anche mettersi in ginocchio per invocare pietà, se a perdere la vita per una propria distrazione o per la distrazione di chi lavora per te sono state sei persone (ma fosse anche solo una)

Il tutto con l’aria da spaccone, ma dello spaccone pompato di steroidi, quello che in una rissa vera le prenderebbe anche dal primo scemo che passa. Un po’ come il palestrato che faceva anni fa Gabriele Cirilli, non so se ricordate, quello tutto “Dico, dice…” e braccia mulinanti al vento.

Non pago di questa ovvietà, detta con toni da guru davvero fastidiosi, il nostro è andato oltre, lasciando che a parlare in sua vece fosse la musica. Così ecco spuntare un inedito, in cui affronta di petto la questione “critiche”. La canzone si intitola Mademoiselle, e in sostanza dice, neanche usando troppe altre parole, quanto detto prima. Partendo, però, da una foto di un’Italia bigotta che, messa in bocca a Sfera Ebbasta, diciamocelo, fa solamente cascare le palle.

Perché il vero cuore della questione non è tanto che i testi delle canzoni di Sfera Ebbasta veicolano un messaggio sbagliato, fatto di droghe e donne trattate come oggetti sessuali. No, il cuore della questione è che il testi delle canzoni di Sfera Ebbasta sono testi davvero scadenti. Poche parole, sempre banali, mai particolarmente ricercate nei suoni, prive di metrica e di rime. Testi elementari che per di più veicolano messaggi idioti. Niente di artistico, per altro, il che fa anche venir meno l’idea della libertà d’espressione, perché se dici cazzate e le dici anche male, beh, non è che puoi pretendere pure che ci si alzi in piedi e ti si batta le mani.

La faccenda è tutta qui. Sfera Ebbasta è uno che non riesce a capire che in certe occasioni fare il personaggio, il duro, è semplicemente tenere una posa sbagliata. Uno che non capisce che tocca saper chiedere scusa, fare un passo indietro, volendo anche mettersi in ginocchio per invocare pietà, se a perdere la vita per una propria distrazione o per la distrazione di chi lavora per te sono state sei persone (ma fosse anche solo una).

Uno che non può e non deve parlare di annata incredibile dopo una tragedia, né far vedere il pacco, sghignazzando. Uno che se poi decide di sbottare, e che cazzo, lo deve almeno fare con stile, perché se no sei un babalone che di fronte alla prima Valentina Nappi che passa fa la fine di un Fusaro in cerca di credibilità. Lei almeno sa squirtare, e che cavolo.

Ecco, suggerirei a Sfera Ebbasta non tanto di rivedere la sua poetica, non credo affatto ne abbia una, di poetica. No, gli suggerirei di cercarsi un bravo manager. Magari anche un bravo social media manager, che gli impedisca di parlare di sé in terza persona, perché per farlo devi almeno essere Maradona, o la Cucinotta (cioè avere almeno la quarta). E che gli cassi idee idiote come Mademoiselle, canzoncina che lascia il tempo che trova.

Sfera, fidati di uno che ne ha viste un po’ più di te, il tuo problema è che fai musica demmerda, non che parli di sciroppi o troie. Quando qualcuno per difenderti cita Heroin di Lou Reed, sappilo, da qualche parte muore un artista, come quando per difendere il tuo collega Achille Lauro citano Vasco Rossi. La loro è arte, la vostra no.

Non la penso come te, per fortuna, e sarei disposto a dare la vita per difendere il mio diritto a dirti che fai musica demmerda. Questa non l’ha detta Voltaire, no, né l’hanno votata su Rousseau. Ma fidati, sarei disposto a tatuarmelo in faccia come voi cretini della trap, servisse a farvelo capire meglio.

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