Cosa significa nascere e crescere a Coober Pedy, nell’Australia del sud? Prima di tutto, che si vive in un posto abbastanza remoto anche per gli standard di quel Paese, visto che il centro più vicino, Port Augusta, si trova a 500 chilometri di distanza. In secondo luogo, ci sono 99 possibilità su 100 che il mestiere di famiglia, e quello che poi si sceglierà di fare, è quello del minatore. In quella zona ci sono le più importanti miniere di opale del mondo, pietra preziosa molto rara e molto richiesta. Infine, dato che le temperature d’estate raggiungono livelli insostenibili, (si arriva a 50 gradi) vivere a Coober Pedy significa anche che gran parte della propria vita sarà passata sottoterra. L’unico posto in cui si può godere un po’ di frescura (per dire: sono 21 gradi).
La storia di Desrey Janes, raccolta in questo affascinante video di AtlasObscura, è la storia di quasi tutti gli abitanti di quel paesino. Lei è tra le pochissime donne della zona che lavorano nel settore minerario, segue il lavoro dei suoi genitori e ogni giorno scende sottoterra a cercare un materiale che si è formato 125 milioni di anni fa.
Le miniere risalgono all’inizio del secolo, quando i primi ritrovamenti hanno attirato (si fa per dire) cercatori di opale da tutta l’Australia. Alcuni se ne sono andati, altri sono rimasti. Tutti sperano di fare il colpaccio e di andarsene via più ricchi di prima.
Il lavoro del minatore, in questo senso, è simile a quello dello scommettitore. Ogni giorno “puoi andare giù e trovare un milione di dollari”, spiega. Oppure starci per due anni e non trovare niente. Un mestiere che educa alla pazienza, di sicuro, e al duro lavoro. Ma sostenuto dalla speranza che un giorno, di colpo, si diventi ricchi all’improvviso. “Meglio se sarò ancora giovane, però”.