Ci sono attori che perdono 20 chili per intepretare una parte. Altri che fanno mesi di palestra. Altri ancora che prendono lezioni di scherma, tiro con l’arco ed equitazione. E poi ci sono quelli che, epr impersonare musicisti veri o fittizi, imparano a suonare uno strumento.
Lo sforzo è notevole e ammirevole al tempo stesso: come è noto, nella maggior parte dei casi i passaggi più complicati di una esecuzione vengono affidati a dei professionisti, di cui sono inquadrate solo le mani. Poi, con il montaggio, si trasmette l’idea che sia sempre e solo un’unica persona a suonare, cioè l’attore principale. Certe volte però il trucco non basta. Bisogna che l’attore sappia suonare o, se non lo sa, almeno impari quella parte specifica.
Succede allora che Ryan Gosling, per il suo La La Land, impari a suonare il pianoforte e, per la precisione, “City of Stars”. “Mi sono esercitato per sei mesi, per ore ogni giorno. Ci vuole un sacco di tempo e si rischia di diventare antisociale. Ogni volta che parlavo con qualcuno, mi sentivo incapace di mantenere una conversazione, come Bambi sul ghiaccio”. I risultati però sono stati straordinari: in tanti sono pronti a giurare che le scene ravvicinate dell’esecuzione fossero state affidate a una sua controfigura. Invece no, è solo lui.
Altrettanto bravo è stato Rami Malek. L’attore partiva da una esperienza musicale pressoché nulla e, missione non facile, doveva impersonare Freddie Mercury. C’è voluto tempo, voglia e determinazione. Ma alla fine è riuscito a imparare almeno l’intro alla prima strofa di Bohemian Rhapsody. E tutto sommato è un buon risultato.
E cosa dire di Bradley Cooper, protagonista di “A Star is Born”, con Lady Gaga? Be’, in primo luogo che per un anno e sei mesi ha preso lezioni di chitarra, di canto e di pianoforte. Ne ha approfittato per fare un salto a Glastonbury, tanto per far vedere quanto fosse diventato bravo. In secondo luogo, ha avuto anche modo di essere seguito e apprezzato da Lady Gaga, che “è così fiduciosa e affidabile che mi ha dato la forza per continuare”.
Ma la grandezza di Nicholas Cage nel mandolino è inarrivabile. Il suo maestro, Paul Englishby (è lo stesso che insegna la chitarra a Hugh Grant) lo ha preso molto sul serio e lui si è applicato con dedizione. “Mi portava sempre con me, anche quando si allontanava il weekend. Mi riservava un posto sul suo jet perosonale. Una volta siamo andati a Venezia insieme”, ha raccontato il maestro. E Cage, dal canto suo, era così bravo che intratteneva il resto della troupe durante le riprese.