A differenza del loro imperatore, che si è dimostrato pronto a mollare trono e regno, gli automobilisti giapponesi sono più restii, quando diventano anziani, a dire addio alla loro patente. È anche una questione psicologica: il permesso di guidare un’automobile è, al tempo stesso, un mezzo di libertà e un modo per sentirsi ancora giovani, utili, indipendenti. Tuttavia le statistiche sono impietose: con l’aumentare dell’età media, in Giappone sono aumentati anche gli incidenti. Gli anziani si distraggono, confondono freno e acceleratore, perdono in prontezza di riflessi.
Per questo motivo la NEXCO (Nippon Expressway Company Limited) ha inventato un concetto nuovo: la “cerimonia di addio alla patente”.
Niente di speciale, sia chiaro: l”anziano viene invitato, per addolcire la fine della sua carriera automobilistica, a fare un ultimo viaggio con la sua automobile, magari scegliendo una meta speciale per una vacanza, accompagnando i familiari più stretti.
Questo video promozionale (qui sotto) illustra in pochi secondi la nuova trovata. La storia vera di un nonno di 78 anni che, dopo 48 anni di automobile, ormai non più sicuro della sua tenuta al volante, decide di partire un’ultima volta: giretto lungo il mare, sosta di una notte all’onsen e, infine, ritorno a casa, dove i parenti lo aspettano per una festicciola, una proiezione di immagini e video dei viaggi migliori fatti in passato, una banda musicale e una lettera di ringraziamento.
Tutto sommato, dopo una giornata così, si può anche smettere di guidare. Senza tanti rimpianti.