Come si disegnano gli animali? Con linee, cerchi e quadrati. È, in sintesi, il metodo che proponeva, all’inizio del secolo, il pittore fancese Robert Lambry. Tra le poche opere lasciate dal’artista nella sua breve esistenza (nasce nel 1902 e muore 32 anni dopo), figura, insieme a una serie di altri lavori destinati ai principianti (manuali, romanzi illustrari), “Les animaux tels qu’ils sont”, del 1931, un breve compendio per imparare a rappresentare la maggior parte degli animali.
Il metodo, semplicissimo, passa attraverso la capacità di disegnare figure geometriche chiare ed eleganti (cosa molto meno semplice). È il primo passo, ma è quello decisivo. È solo i quel modo che, con un lavoro di cesellatura, cancellazione ed armonizzazione successivo, si riesce ad arrivare alla forma definitiva dell’animale. Se non si sa fare un ovale ben fatto, diventa impossibile il castoro. Senza le linee triangolari, non ci saranno mai disegni di grilli e di cicale. E senza quadrati e rettangoli, chi saprebbe rappresentare un cane?
Qui, in questo interessante account di Flickr, sono riportate tutte le pagine dell’opera. Dalla copertina (con un cerchio che diventa un maiale) alle righe introduttive, in cui in poche parole viene spiegato il metodo impostato.
Se, di fronte all’estate incipiente qualcuno volesse cimentarsi in nuove imprese, quella di imparare a disegnare non sarà senza dubbio una delle peggiori. Alla peggio, imparerà a scoprire le geometrie che regolano il mondo, e che sottostanno alle nostre forme imperfette, transeunti e reali.