D’accordo, la televisione estiva è quel luogo magico in cui finalmente i “parenti di” e gli amici trovano una collocazione, cosicché i politici per qualche mese possano tirare un sospiro di sollievo.
È così dalla notte dei tempi. Ma quest’anno, nella Rai leghista-pentastellata, pare il festival degli impresentabili, un parterre di nomi che sembrano strappati dagli schermi di Teleducato Parma, senza offesa per Teleducato. Una specie di galleria degli orrori, un mix di belloni, agitatori di folle, urlatori di piazza, raccomandati, ruffiani, dilettanti allo sbaraglio con pochi precedenti in Occidente. C’è da prendere paura.
A Unomattina impazza uno come Roberto Poletti, che si è fatto le ossa nelle tv locali e come inviato da strapazzo delle trasmissioni populiste di Paolo Del Debbio e Maurizio Belpietro. Ma il programma di cui va più “fiero” è quel capolavoro di faccia a faccia che animava con Vittorio Feltri, il format al quale si è ispirato Maurizio Crozza quando ha iniziato a proporre la fantastica imitazione del direttore di Libero. Andava in onda su Intelligo Tv (si vede su Youtube) e si chiamava “Il libero pensiero di Vittorio”: non è difficile immaginare il tenore della trasmissione. Quello di Poletti, insomma, è il curriculum perfetto per diventare l’idolo della Lega e di conseguenza meritarsi un posto in Rai. Chi se non lui, ex direttore di Radio Padania e primo biografo di Matteo Salvini?
Una volta nella tv pubblica venivano piazzate le amanti dei potenti, di solito nei programmi minori o in quelli estivi, per dare meno nell’occhio e per fare meno danni possibili
Una volta nella tv pubblica venivano piazzate le amanti dei potenti, di solito nei programmi minori o in quelli estivi, per dare meno nell’occhio e per fare meno danni possibili. Come assicura Giancarlo Magalli, che raramente dice fesserie, “se sembra raccomandata, significa che lo è”. Dopo il ciclone Vallettopoli c’è stato un giro di vite di scosciate in tv; evidentemente i favori si sono spostati dalle soubrette a quei personaggi che senza farne mistero da anni gravitano intorno ai politici.
L’anti eroina della Rai estiva è diventata Monica Marangoni, una spuntata dal nulla, conduttrice della mini rubrica di salute e benessere “Tutto chiaro”. Senza girarci troppo intorno, è una che sta alla conduzione come Mauro Corona sta allo shampoo&balsamo. Per farsi perdonare un palinsesto simile, la Rai dovrebbe mandare in onda per un anno intero i programmi di Alberto e Piero Angela. E forse non basterebbe.
E mentre si vocifera che l’incommentabile Monica Setta possa tornare in auge nella prossima stagione, quella invernale, dobbiamo constatare che nella galleria dei mostri di questa Rai estiva il meno peggio è proprio Pierluigi Diaco che conduce Io e te, trasmissione tanto noiosa quanto garbata.
Simpatica l’idea della signora Maria Luisa tra il pubblico: si rompe talmente le scatole che lavora d’uncinetto
Lui è il più odiato dai commentatori, lo chiamano ora “PierSlurpino” (Dagospia) e ora “ruffiancello e spacconcello romano” ( Filippo Facci). “Arrampicatore sociale” è il complimento massimo. Dell’adulazione ha fatto un arte, anzi una missione di vita, non si rivolge mai all’interlocutore senza prima aver sparato due o tre complimenti a caso. “Lei che è un grande editorialista”, “tu che sei persona perbene”, cose così. Però la sua trasmissione, in cui si vede la mano dell’amica Irene Ghergo, non è male. Simpatica l’idea della signora Maria Luisa tra il pubblico: si rompe talmente le scatole che lavora d’uncinetto. O il tizio che ha fatto tutta l’intervista con un cerotto sul naso, pure messo storto.
Meglio Diaco di Beppe Convertini. Quando ho letto che l’ex più bello d’Italia con il labbro reinterpretato avrebbe condotto La Vita in diretta edizione vacanziera, pensavo fosse uno scherzo. Mi avrebbe colpito meno Walter Nudo al timone di Porta a porta al posto di Bruno Vespa. Il suo sguardo timoroso con gli occhi da cucciolo bastonato mentre legge il gobbo difficilmente lo dimenticheremo. Dicono che dietro di lui ci sia nientemeno che Rocco Casalino, il portavoce del M5s e del premier Giuseppe Conte. Il quale si affretta a smentire (Dagospia) e a minacciare querela per “difendere il suo onore”. Mah. In ogni caso la Rai gialloverde ha toccato il fondo. Viene quasi da rimpiangere Forza Italia.