Pensate che la tecnologia sia fatta di smartphone, Facebook, internet e selfie? Think again, come direbbero gli anglofoni. E per aiutare la riflessione, può essere utile questa intervista video fatta nel 1930 al signor John Emory Andrus, un signore americano e membro del Congresso per New York che, all’epoca, aveva 89 anni. Fatti due conti, era nato nel 1841, quando non esisteva né il telefono né, per farsi un’idea, nemmeno il Canada.
Il dialogo è focalizzato proprio sui cambiamenti tecnologici che erano avvenuti nel corso della sua esistenza. E, considerando gli enormi progressi avvenuti in pochi decenni, non riesce a celare il suo stupore. “Il mondo ha fatto giganteschi passi avanti”, dice. “Cose come l’elettricità e i treni a vapore erano tutte cose sconosciute quando ero un ragazzo”. Ma di fronte a questi risultati, aggiunge, “sono consapevole che siamo ancora in una fase iniziale dello sviluppo. E anche i benefici che trarremo dall’elettricità in futuro sono ancora tutti da immaginare”.
Ma come ci si deve comportare di fronte alle novità? “Ogni giorno arrivano cose nuove”, premette. “Una persona dotata di intelligenza le osserva e sceglie quelle che le sono più congeniali. E così è sicuro di trarne dei vantaggi. E se è abbastanza addentro alla questione, può anche fare successo”.
Altri tempi, insomma. Altre illusioni. Ma di sicuro, di fronte alle minacce, vere o presunte, rappresentate dalle nuove tecnologie, bisogna sempre porsi in modo positivo: ci saranno anche ricadute positive?