Il mondo del futuro toglierà per sempre gli esseri umani dai campi? Al momento, sembra di sì. Tra tutti i nuovi macchinari in circolazione, quelli per la raccolta dei frutti appaiono come i più utili e rivoluzionari. Dai trattori ai droni, si arriva a una nuova generazione di macchine in grado di fare cose che, fino a questo momento, potevano fare solo mani e braccia umane. Il loro valore, del resto, sarebbe già alto: secondo un sondaggio di Alpha Brown che ha contattato 1.300 coltivatori, il mercato dell’agro-tech, e questo ramo nello specifico, vale 5,5 miliardi di dollari.
Del resto, si tratta di macchinari sofisticatissimi: quelli specializzati nella raccolta delle fragole, per esempio, utilizzano sensori a infrarossi per cogliere il colore dei frutti, e fanno uso di un raffinato sistema di intelligenza artificiale per valutarne lo stato di maturazione.
Quando il frutto viene giudicato maturo, allora vengono fatti intervenire bracci meccanici (alcuni macchinari come Agrobot, prodotto da un’azienda spagnola, ne contano ben 24 e sono tutti indipendenti), li raccolgono e li lasciano cadere in contenitori specifici. Gli apparecchi più avanzati riescono a coprire, in tre giorni, anche otto ettari di terreno coltivato.
Come è evidente, la maggior parte di queste macchine sono ancora allo stato sperimentale e non sono in commercio. Eppure la richiesta è alta, dal momento che la manodopera è difficile da reperire (non sono mancati periodi in cui, a causa di un insufficiente numero di persone, sia risultato più conveniente lasciare i frutti a marcire sugli alberi) e costa.
Certo, anche i macchinari (acquisto, manutenzione, utilizzo) richiedono investimenti corposi. E questo spiega perché, al momento, solo le grandi imprese (in genere americane) possono permetterseli. Ma secondo gli esperti (che scrivono qui) è un settore, sia come mercato che come area di espansione, è ancora tutto all’inizio. Ma il mondo del futuro è sempre più presente.