Autori e lettoriImpara a leggere come faceva Mark Twain (anche se non ti farà diventare bravo come lui)

Il grande scrittore americano in pubblico sosteneva di non leggere e, soprattutto, di non amare la lettura. In realtà era un vorace lettore, appassionato e resistente (per dire: amava il Paradiso Perduto di John Milton)

da Wikimedia Commons

Se non vi riesce di scrivere come Mark Twain (e nessuno si stupirebbe), potrete almeno tentare di leggere come Mark Twain. A prima vista, può sembrare unaimpresa più facile. Anche perché il vero stile di lettura dello scrittore americano consisteva, a dirla tutta, nel leggere tanto e nel negare di farlo. Tanti critici, suoi contemporanei ma anche successivi, ci sono cascati. Twain più volte disse: “Non mi piacciono i romanzi, e nemmeno i racconti”. E tutti lo accusavano di essere incolto, ignorante, inconcludente. Poveretti.

In realtà Twain, come si scrive qui, era un accanito lettore. La sua biblioteca personale contava ben tremila volumi (ma non è da supporre che li abbia letti tutti, certo) e si trattava di opere di grande importanza.

Come spiega Alan Gribben, professore della Auborn University, che ha passato 50 anni a studiare e catalogare i libri della biblioteca di Twain, l’autore era un grande appassionato di Charles Dickens. Circostanza che, in modo puntuale, lo stesso Twain si era divertito a smentire poco prima di morire: “Mio fratello cercava di farmi leggere Dickens, tempo fa. Non ci sono mai riuscito”. E non è vero, dato che Le avventure di Huckleberry Finn risuonano di continuo di citazione da Il nostro comune amico.

Non solo. Twain amava leggere e studiare libri di astronomia. La sua conoscenza dell’argomento era vasta e approfondita, tanto da lasciarne diverse tracce in Viaggio in Paradiso. Adorava anche l’opera di Robin Hood, visto che si trovano citazioni nelle Avventure di Tom Sawyer, dove viene richiamata una specifica versione, quella di Joseph Cundall, del 1841. Twain, con ogni probabilità, la aveva letta da bambino. “Ci piaceva spogliarci e giocare a Robin Hood”, raccontava in una lettera.

In più, Twain si è dimostrato anche coraggioso e tenace lettore del Paradiso Perduto di John Milton. Un classico, cioè “qualcosa che tutti vorrebbero aver letto e nessuno ha voglia di leggere”. Lui invece ha fatto eccezione: lo ha letto, lo ha amato, lo ha addirittura ricomprato per la moglie. E, non bastasse, lo ha perfino riscritto. A modo suo.

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