Senza lavoroNavigator campani in sciopero della fame: l’accordo Pd-5S ora potrebbe aiutarli

In attesa di risposte, i 471 navigator campani vincitori del concorso hanno annunciato l’avvio dello sciopero della fame a oltranza, chiedendo al governo De Luca la firma della convenzione con Anpal necessaria per stipulare i contratti di lavoro

Sono scesi in piazza di nuovo, davanti al Palazzo della Regione a Napoli, per annunciare l’avvio dello sciopero della fame a oltranza di alcuni di loro. Continua così l’estate di passione dei 471 navigator campani, gli unici a non aver cominciato la fase di formazione tra i 2.980 vincitori del concorsone a quiz dello scorso giugno. Una protesta «estrema», dicono coloro che in Campania dovrebbero aiutare i percettori del reddito di cittadinanza a trovare un lavoro, nel tentativo di convincere il governatore Pd Vincenzo De Luca a firmare la convenzione con Anpal che li porterebbe a stipulare il contratto di lavoro biennale, così come previsto dal bando di concorso. Un braccio di ferro tra Regione e governo che va avanti da oltre un mese, con il governatore campano che ha sconfessato più volte il provvedimento bandiera dei grillini, ma che ora con il possibile accordo di governo Pd-5S potrebbe risolversi.

«Presidente firma qui», «Laureati, selezionati, disoccupati» hanno scritto sugli striscioni dei navigator in piazza a Napoli, chiedendo anche l’intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E così, a una settimana dall’avvio (in ritardo) del 2 settembre delle convocazioni dei beneficiari del reddito per la firma dei primi patti per il lavoro, in Campania è caos. E questo succede proprio nella regione a cui è stato assegnato il maggior numero di navigator, vista la cronica carenza di organico nei centri per l’impiego, a fronte di oltre 150mila percettori di reddito. Con un primato, quello di Napoli, che con 36mila beneficiari, risulta la città con il maggior numero di domande accolte.

A una settimana dall’avvio (in ritardo) delle convocazioni dei beneficiari del reddito per la firma dei primi patti per il lavoro, in Campania è caos

De Luca ha più volte accusato l’ormai ex ministro Cinque Stelle del Lavoro Luigi Di Maio di voler «creare un altro serbatoio di precariato» nella pa campana, chiedendo la stabilizzazione dei 650 precari di Anpal prima di assumere i nuovi navigator con contratti cococo di due anni. Il “decreto imprese”, che contiene anche le norme per la proroga di 8.500 lavoratori socialmente utili, molti dei quali proprio in Campania, avrebbe potuto sbloccare la situazione. Ma il provvedimento, approvato dal consiglio dei ministri prima della crisi con la formula “salvo intese”, è tra quelli rimasti intrappolati nello scontro aperto ad agosto tra Lega e Cinque Stelle.

E, mentre imperversavano le proteste e i sit-in dei navigator campani, in pieno agosto De Luca ha fatto sapere che a settembre la regione Campania pubblicherà un nuovo bando per 650 persone da assumere a tempo indeterminato all’interno del piano di potenziamento dei centri per l’impiego.

Ad oggi la Campania è l’unica regione a non aver sottoscritto la convenzione bilaterale con Anpal che stabilisce le modalità di intervento con cui i navigator dovrebbero operare. Una convenzione necessaria, poiché le politiche attive del lavoro sono di competenza regionale, e senza la quale non è possibile firmare i contratti di lavoro dei vincitori del concorso.

Nella lunga trattativa sui navigator tra governo e Regioni, De Luca ha dato l’ok agli accordi sottoscritti nelle conferenze unificate, rifiutandosi però di mettere la firma sull’ultimo step, quello della convenzione. I navigator campani hanno protestato già il 22 luglio, a pochi giorni dalla mancata firma. E il 31 luglio, in occasione della giornata del kick-off all’Auditorium di Roma, quando avrebbero dovuto essere convocati come gli altri vincitori del concorso, si sono presentati con cartelli e striscioni. «Ti abbiamo dato le risorse per raddoppiare il personale dei cpi e non le vogliono. Non ho mai visto niente del genere in vita mia», commentò in quell’occasione Di Maio.

Napoli, con 36mila beneficiari, risulta la città con il maggior numero di domande accolte

Così dal 5 al 9 agosto tutti i navigator, tranne quelli campani, hanno partecipato alle giornate di formazione in aula nelle regioni di riferimento, proseguendo poi con le sessioni online. E da settembre partirà il training on the job nei centri per l’impiego. Ma, soprattutto, a fine mese per tutti gli altri navigator, tranne per i campani, arriverà sul conto il primo stipendio di circa 1.700 euro netti.

Intanto, con il governo in crisi, non arrivano risposte né dal ministero del Lavoro né dall’Anpal di Mimmo Parisi. Nel caos, se le convocazioni dei percettori del reddito campani per i patti per il lavoro verranno avviate dal 2 settembre ancora non si sa. La situazione rimane sospesa. Così come rimane sospesa la situazione dei cittadini extracomunitari, che hanno presentato domanda per il reddito di cittadinanza. L’Inps, con una circolare, ha messo in standby le domande di sussidio in attesa di un decreto che fissi le regole per la documentazione richiesta gli immigrati. E che l’ormai ex governo gialloverde non ha prodotto.

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