Lingue & cultureEcco la parolaccia turca con cui potrete offendere mezzo mondo (ed essere capiti)

L’espressione vanta una estensione territoriale enorme, in parte dovuta alle conquiste ottomane, in parte alla comune eredità turcica, in parte al fatto che, come suono per mandare qualcuno a quel Paese, funziona benissimo

Ozan KOSE : AFP

Le influenze culturali seguono percorsi imprevedibili. Un esempio interessante è quello della parola (parolaccia) di origine turca “Siktir” dal significato irripetibile ma dalla pregnanza notevole. Ha conquistato tutti i vicini, ed è perfino andata anche oltre: come mostra questa mappa pubblicata su Reddit, è presente in ben 20 Paesi.

Per i turchi, come scrivono qui, è motivo di orgoglio. “La nostra è una lingua perfetta per imprecare”, scrive un utente, e i fatti gli danno ragione. “Siktir” è presente in tutta la penisola balcanica (anche in Albania, nonostante i punti bianchi della mappa), tranne che in Slovenia. Si estende anche in tutta la Romania, nella forma “sictir” e in Bulgaria, dove diventa “сиктер“. E poi, sorride maligno l’articolista, è usata anche in Grecia, il nemico storico, con σιχτίρ.

A est ha strappato mezzo continente asiatico. Si trova in Armenia (siktir) e in Azerbaigian (սիկտիր), dove gl alfabeti sono diversi ma la pronuncia è uguale. E quando si mandano a quel Paese, si capiscono benissimo. In Iran spopola nella forma سیکتیر, tanto che alcuni, sbagliando, considerano la parola un ibrido turco-iraniano.

Ma il suo vero trionfo è nel regno degli Stan: “siktir” si è imposta, anche grazie alle comuni origini turciche (la lingua da cui deriva il turco), in Turkmenistan, in Uzbekistan, in Kirghizistan e Kazakhistan.

Insomma, dai confini con la Cina fino quasi alle porte di Trieste, con una sola parola si può offendere chiunque. Anche questa è globalizzazione.

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