InnovazioneBig data e assicurazioni: tutte le sfide (e opportunità) di un settore emergente

Prevenzione del rischio, servizi personalizzati e “cyberinsurance”: oggi la rilevanza dei big data raggiunge anche l’insospettabile settore delle assicurazioni. E con una speciale partnership, Groupama e IBM sono pioniere nello scoprirne tutte le potenzialità e sfaccettature

Redazione

Ormai, quando si parla di tecnologia, si parla di dati. Ma come inserire le nuove frontiere dell’Internet of Things, dell’intelligenza artificiale e così via in un settore tradizionalmente “hard” come quello delle assicurazioni? IBM, Groupama assicurazioni e G-Evolution (la società di servizi telematici di Groupama) si sono unite per studiare come sfruttare al meglio le nuove tecnologie (e le grandi moli di dati a loro disposizione) per migliorare i servizi per i clienti delle assicurazioni e creare nuove opportunità di business in un nuovo progetto presentato ieri in occasione dell’evento “Cognitive insurance: transforming business together” a Milano.

«Già oggi nel mondo si contano 40 zetta byte di dati, pari a 1000 miliardi di gigabyte. Nel 2022 se ne conteranno 80, il doppio, ed entro il 2025 ne sono previsti 175», spiega Sergio Mattiuz, responsabile servizi e sistemi informativi di Ania, l’associazione che rappresenta le imprese assicurative in Italia, e ad di Ania Safe. «Entro il 2022 avremo 28 miliardi di dispositivi connessi nel mondo, tra braccialetti, droni e chip sotto pelle». Imperativo quindi è imparare a gestire le moli di dati che questi dispositivi registrano e trasmettono, in maniera efficiente, ma anche trasparente e orientata alla tutela della privacy dei clienti. Anche nel settore delle assicurazioni. Statisticamente, infatti solo tra il 20 e il 30% dei clienti si fida delle società assicurative, un tema che con la tecnologia si pone in misura ancora maggiore, vista l’annosa questione della privacy. Cavalcare il trend sapientemente, però, allo stesso tempo offre la possibilità di cambiare la narrazione: servizi e pricing personalizzati, sempre più pronti a rispondere alle esigenze e alle abitudini dei clienti, sono elementi di un futuro che è più vicino di quel che pensiamo.

Malgrado le assicurazioni non rientrino nell’immaginario classico delle imprese innovatrici, infatti, una serie di dinamiche non solo tecnologiche, ma anche sociali, pongono nuove sfide al comparto: l’allungamento dell’aspettativa di vita e l’invecchiamento generale della popolazione aprono una serie di opportunità dal punto di vista dell’offerta assicurativa, soprattutto orientata ai servizi relativi alla salute e al benessere in età avanzata. Anche tra i più giovani le abitudini stanno cambiando: secondo Mattiuz, «sul fronte auto, ad esempio, sempre meno i ragazzi sono interessati all’auto di proprietà come rito di passaggio all’età adulta, essendo ormai abituati alla flessibilità e al disimpegno che i servizi di car sharing consentono».

In più, sul panorama mondiale si profilano nuove tendenze che sono destinate a cambiare drasticamente l’intero settore assicurativo: i cambiamenti climatici influenzeranno sempre più la vita quotidiana delle persone, così come la questione del “cyber risk”, i cosiddetti rischi cibernetici, che impongono di tutelarsi contro violazioni che diventano sempre più sofisticate all’aumentare del livello di sviluppo degli ambienti tecnologici. Anche una “cyberinsurance”, quindi, non è un’idea aliena ai futuri progetti delle società assicurative.

In ambito di frodi, la sempre maggiore disponibilità di dati può aiutare le assicurazioni a monitorare più efficacemente e distinguere sempre più velocemente i casi in cui si nascondono raggiri

Si tratta di una serie di nuove sfide che il comparto assicurativo dovrà saper affrontare e controllare, a fronte anche di nuovi e concreti vantaggi offerti dalla tecnologia: in ambito di frodi, per esempio, la sempre maggiore disponibilità di dati può aiutare le assicurazioni a monitorare più efficacemente e distinguere sempre più velocemente i casi in cui si nascondono raggiri. All’interno del comparto, poi, una delle sfide più pressanti del futuro sarà anche essere capaci di attrarre i nuovi talenti. In un’industria “noiosa” come è quella delle assicurazioni, infatti, occorre convincere i giovani delle potenzialità che il settore offre, trasmettendo l’idea di un settore dinamico e in crescita, proprio per via delle nuove sfide che pone.

Perché l’innovazione tecnologica è indispensabile, per cui «non si può stare alla finestra ad aspettare», come dice Mattiuz. Soprattutto, la sfida è capire che l’apertura è necessaria per la stessa sopravvivenza delle aziende: da un lato, perché i dati raccolti diventeranno sempre più trasversali – quindi utili a diversi comparti aziendali – per cui sarà essenziale condividerli; e in secondo luogo perché chi sarà più avanti e in grado di distinguersi è inevitabilmente destinato a sbaragliare la concorrenza. Ed è anche per questo che i partenariati si pongono come elemento centrale per il successo delle aziende di diversi settori.

In questo senso, il progetto di Groupama, IBM e G-Evolution si pone come un’avanguardia del sistema: la collaborazione porterà ad ultimare una piattaforma cloud aperta e scalabile, in grado di supportare le esigenze dei clienti. Un progetto tutto italiano, nato con l’obiettivo di essere poi esportato in altri paesi. Posto che gli utenti finali diventeranno sempre più esigenti in termini di user experience (gli esperti pensano soprattutto ai nativi digitali), rapidità, efficienza e flessibilità si pongono come fattori centrali. Senza dimenticare l’elemento umano: evidenziare il valore aggiunto della relazione per la tutela degli interessi dei clienti sarà al contempo uno dei fattori chiave per proseguire la sostenibilità del settore.

«Il marketing ormai consente alle aziende di conoscermi meglio di me stesso», conclude Pierre Cordier, amministratore delegato di G-Evolution e Groupama. «E questo comporta che nell’uso dei dati dei clienti noi o siamo la soluzione, o siamo il problema». Per questo le assicurazioni dovranno sempre più contribuire all’empowerment del cliente attraverso i servizi che offrono: «solo diventando migliori periti del rischio e consulenti del rischio potremo offrire un servizio che risponda davvero alle esigenze delle persone».

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