La sua caratteristica più famosa è il nome: Johann Sebastian Bach, come il nonno, il celebre compositore tedesco. Lui però abbandona il mestiere di famiglia e decide di fare il pittore, svolta che si rivelerà saggia: nella sua breve vita (nasce il 26 settembre 1748 e muore trent’anni dopo) la pittura gli regala non la gloria ma, almeno, la notorietà. E, in un periodo in cui la musica del nonno era ormai fuori moda, diventa lui il Bach più famoso: avere un suo quadro in casa era un segno di distinzione.
Nulla di straordinario, per carità: la sua specialità erano i paesaggi, idilliaci, popolati da soggetti in movimento. Si colgono le influenze del poeta e pittore svizzero Salomon Gessner, che vede nel mondo pastorale (come da tradizione, del resto) un rifugio per difendersi dall’incombere della modernità.
Bach però era un artista del suo tempo e, dopo aver vissuto a Berlino, Lipsia (dove impara l’arte) e Amburgo, decide nel 1776 di fare quello che fanno tutti i giovani promettenti della sua età: il giro in Italia per studiare le sue opere d’arte.
Mal però gliene incolse: la discesa nella penisola si rivelò disastrosa. Anzi, fatale: arriva a Roma nel 1777 e lì si ammala. La sua condizione si aggrava e, nel giro di pochi mesi, muore.Di lui restano solo alcune collezioni a Coburgo, Dresda, Lipsia, Amburgo e Vienna. Il suo nome, purtroppo, se lo tiene stretto il nonno.