Da dove nascono le mode? Nessuno può prevederlo. Altrimenti non si spiega quella che colpì la Francia intorno alla fine del XVIII secolo, in cui l’accessorio principale, quello più di tendenza, era il parafulmine. Proprio così: finì, per un breve periodo, in cima agli ombrelli, ed era collegato a un filo che arrivava fino a terra, dove avrebbe dovuto scaricare l’elettricità.
Il parafulmine era appena stato inventato negli Stati Uniti (Benjamin Franklin, remember?) e in Europa, come oggi qualsiasi film di Woody Allen, era già diventato un must per certi ambienti. Era il 1778 ed era impossibile girare per strada senza avvistare uno “chapeau paratonnerre”, come era chiamato. Addiittura, ne 1851, quando la moda era sparita già da un pezzo, c’era qualcuno che faceva ironia sulle bizzarrie della generazione precedente: nella commedia Le Palais de Cristal, è compresa una scena in cui appare anche questo fulmine da ombrello. Descritto, in quel caso, come “invenzione cinese”.
All’inizio era stato introdotto come esperimento scientifico: lo spillone collocato sugli ombrelli o sui cappelli per le signore doveva servire a verificare la sua efficacia protettiva. Poi, per ragioni imperscrutabil, ogni tanto alle persone piacciono le cose strane e così, nel giro di poco, divenne comune indossare parafulmini in ogni momento della giornata. Già allora al ridicolo non c’era limite se si poteva trovare una ragione scientifica che lo giustificasse.
Il parafulmine portatile più lungo, progettato da Claude Jean Veau Delaunay, misurava sei metri ed era ideale per stare all’aria aperta durante un temporale, soprattutto in campagna.