Milano vuole diventare una città sostenibile con politiche sulla mobilità volte a disincentivare l’uso dei veicoli che producono maggiori emissioni e a favorire il trasporto pubblico. L’apertura dell’Area B, una delle zone a traffico limitato più grandi d’Europa, ha come obiettivo la riduzione delle emissioni inquinanti di almeno il 14% entro la fine del 2019. Con ulteriori e graduali tagli – rispettivamente del 24 e del 21 per cento – entro il 2020 e il 2021.
Secondo il Rapporto “Mobilitaria 2019”, che ha monitorato la qualità dell’aria in 14 aree metropolitane, a Milano tra il 2017 e il 2018 sia le concentrazioni di particolato (Pm10) sia le emissioni di biossido di azoto hanno più volte superato i livelli consentiti dalla normativa europea, che impone ai Paesi europei restrizioni più rigide per limitare l’inquinamento atmosferico e che ha portato la Commissione europea ad aprire una procedura d’infrazione contro l’Italia.
A fronte di una sensibile riduzione dell’inquinamento – si legge nel Rapporto – gli sforzi fatti non sono ancora sufficienti. Così Milano sceglie di limitare al massimo la circolazione dei mezzi pesanti, di quelli che trasportano merci pericolose, e di tutta una serie di tipi di veicoli. Dopo l’Area C, zona a traffico limitato che racchiude il centro storico, l’Area B conta 186 varchi con telecamera e include finora il 72 per cento della superficie urbana e il 97 per cento della popolazione residente.
L’Area B vieta la circolazione dei veicoli diesel, fino agli Euro 4, nei piani del Comune la zona a traffico limitato sarà ulteriormente potenziata entro il 2030
A pochi mesi dal via, il Comune ha deciso di rafforzare la nuova area a traffico limitato, imponendo obblighi che impediscono la circolazione dei diesel, Euro 4 compresi, dei motoveicoli e dei ciclomotori a benzina, Euro 0 e Euro 1, e dei mezzi ingombranti superiori a 12 metri. Entro il 2027, il Comune di Milano vieterà la circolazione di un numero ampio di macchine diesel – fino agli Euro 6 – e a fare altrettanto con le automobili a benzina (Euro 5) entro il 2030.
L’accesso alla Area B è concesso ai ciclomotori e agli autoveicoli elettrici e ibridi. In prospettiva di un ulteriore potenziamento della Ztl, da realizzarsi nell’arco di una decina di anni, il Comune ha deciso di mettere a disposizione degli automobilisti 50 giorni di libera circolazione. Se, in base ai divieti, un autoveicolo non ammesso entra nell’Area B, il proprietario potrà evitare la multa – per ora non è prevista alcuna penalità sui punti della patente – avendo a diposizione un numero limitato d’ingressi.
Dopo avere provveduto a iscriversi all’Area B, infatti, l’automobilista potrà disporre delle deroghe entro un anno: per i veicoli colpiti dai nuovi obblighi, il periodo va dal 1°ottobre 2019 al 30 settembre 2020. Mentre per i mezzi, a cui è vietato l’ingresso nell’Area B già da febbraio scorso, i permessi saranno validi entro il 24 febbraio 2020. Solo una volta superato il numero di ingressi consentiti scatteranno le sanzioni.