Le prime pagine dei quotidiani australiani presentano dei testi in buona parte mutilati da grosse strisce nere. Il taglio basso è lapidario: “ Quando il governo vuole tenerti lontano dalla verità, cosa sta cercando di nascondere?”
Il movimento, ideato da Luke Jarman e Sandy Peacock, unisce tutta la stampa australiana contro le minacce alla libertà di informazione. Affiancata da pubblicità digitali, televisive e radiofoniche, la campagna di denuncia è un attacco frontale al governo, le cui leggi relative alla segretezza e allo spionaggio criminalizzano il giornalismo e scoraggiano il whistleblowing, anche quando contribuiscono a rivelare illeciti.
L’idea è nata dopo le perquisizione della polizia federale australiana presso l’abitazione della giornalista della News Corp, Annika Smethurst, che ha reso la situazione insostenibile. Imbavagliarsi per dirigere l’attenzione dei cittadini sul loro diritto ad essere informati è più di provocazione. E’ un grido di allarme.
Lo spot intitolato Your right to know accusa il governo di coprire gli abusi sugli anziani, prelevare denaro dai conti correnti senza consenso e svendere interi appezzamenti di terreno a società straniere
Lo spot intitolato Your right to know accusa il governo di coprire gli abusi sugli anziani, prelevare denaro dai conti correnti senza consenso e svendere interi appezzamenti di terreno a società straniere. Lo scandalo nasce anche dalla proposta di nuovi poteri per spiare i cittadini comuni. Il movimento vuole informare ogni abitante della violazione dei suoi diritti fondamentali come la privacy e la libertà di stampa.
David Anderson, amministratore delegato della ABC, ha rivelato a Campaingbrief.com che l’Australia rischia di diventare «la democrazia più segreta del mondo» considerata «l’introduzione di leggi che rendono più difficile per le persone denunciare ai giornalisti un illecito»
«Gli australiani dovrebbero essere sempre sospettosi dei governi che vogliono limitare il loro diritto di sapere cosa sta succedendo – afferma Michael Miller, presidente esecutivo di News Corp Australasia – tre quarti di loro concorda sul fatto che i giornalisti dovrebbero essere protetti dalle azioni penali quando riferiscono fatti di interesse pubblico: vogliono protezioni più forti per gli informatori» ai quali riconoscono un ruolo vitale nella società.
Nel tentativo di ottenere maggiori protezioni e garanzie di trasparenza i mezzi di comunicazione australiani lanciano all’unisono una battaglia politica contro le misure governative torbide e omertose, sostituendosi di fatto all’opposizione, la cui assenza di peso politico conferisce alla deriva illiberale australiana un’ennesima vittoria sulla democrazia.