Tecnologia a blocchiEcco come Malta è diventata un’isola blockchain (auguri!)

Il mercato maltese ha mostrato segnali positivi, beneficiando di un aumento del 56 per cento del volume degli scambi in criptovalute, rispetto a febbraio. Una tendenza che il governo di Joseph Muscat vuole cavalcare sempre più

La Repubblica di Malta diventa la Blockchain Island a livello Europeo, mentre l’Italia sulla tecnologia “a blocchi” è ancora ferma al palo. Il mercato maltese, in questo senso, ha mostrato segnali estremamente positivi nel primo quadrimestre del 2019, beneficiando del trasferimento presso l’isola di numerosi exchange di criptovalute e facendo registrare un incremento del 56% nel volume degli scambi in criptovalute, rispetto a febbraio.

L’ultima volta che se ne è parlato nel nostro paese era il maggio scorso, quando il ministero dello Sviluppo economico, a quanto riportava il Sole 24 Ore, aveva sollecitato l’adozione da parte dell’Agenzia per il digitale (Agid) dei provvedimenti attuativi della norma che avrebbe dato un primo inquadramento giuridico della tecnologia negli ambiti diversi da quello più noto delle criptovalute. Ad oggi, però, sembra ancora tutto in stand by.

Nel frattempo, il 7 e l’8 novembre si è tenuta a Malta l’edizione invernale del Malta AI and Blockchain Summit 2019, uno degli eventi più importanti d’Europa dedicati alla tecnologia Blockchain, due giorni di conferenze, workshop e occasioni di networking. Il Summit ha accolto più di 6mila delegati e ospiti tra i più attivi e in vista nel settore, realizzando un importante momento di scambio e incontro, ponendo Malta al centro dell’ecosistema Blockchain.

L’obiettivo è rendere Malta la “Blockchain Island”, un hub centrale e accogliente per investitori e attività altamente innovative; la visione strategica si basa sull’aspettativa che la Blockchain sviluppi al massimo il suo potenziale rivoluzionario

L’evento si inserisce perfettamente nel quadro strategico delineato nel 2017 dal governo maltese, impegnando in prima persona il Primo Ministro Joseph Muscat e Silvio Schembri, Ministro per i Servizi Finanziari, Digital Economy e Innovazione. L’obbiettivo è rendere Malta la Blockchain Island, un hub centrale e accogliente per investitori e attività altamente innovative; la visione strategica si basa sull’aspettativa che la Blockchain sviluppi al massimo il suo potenziale rivoluzionario e che il mercato relativo alla tecnologia faccia dell’isola la propria base.

«Blockchain makes cryptocurrencies the inevitable future of money» così Muscat condensa il senso dell’approccio innovativo portato avanti, che non si esaurisce nell’organizzazione del Summit.2 Malta infatti si mette in luce per essere tra le prime giurisdizioni ad aver varato un quadro regolamentare esaustivo e completo delle attività basate su Blockchain, garantendo chiarezza e certezza giuridica a chiunque intenda scegliere l’isola per basare la propria attività sfruttando la Blockchain.

A ben vedere l’approccio di favore alle attività innovative sta già dando i suoi frutti: il mercato maltese ha mostrato segnali estremamente positivi nel primo quadrimestre del 2019, beneficiando del trasferimento presso l’isola di numerosi exchange di criptovalute e facendo registrare un incremento del 56% nel volume degli scambi in criptovalute, rispetto a febbraio.

Il mercato maltese ha mostrato segnali estremamente positivi nel primo quadrimestre del 2019, beneficiando del trasferimento presso l’isola di numerosi exchange di criptovalute

La strategia maltese si compone di un altro tassello, cruciale per promuovere l’adozione diffusa della tecnologia, l’investimento in educazione e formazione. Con questo obbiettivo in vista, l’Università di Malta ha lanciato ad ottobre di quest’anno il primo Master in Blockchain e Distributed Ledger Technologies, il mercato infatti soffre di una scarsa disponibilità di risorse specializzate, a fronte di un aumento del 26% delle offerte di lavoro registrato nel 2019 a livello globale. In quest’ottica l’investimento sulla formazione risulta determinante per assicurare la crescita del capitale umano.

La scena maltese non offre solo formazione sulla Blockchain, ma mette la tecnologia stessa al servizio della formazione, e proprio in questo campo osserviamo esempi italiani che si sono distinti al Summit di Malta. Nell’ambito del Workshop dedicato ad Education & Mass Adoption troviamo un’azienda, basata in Svizzera, che permette la certificazione su Blockchain delle proprie competenze maturate collaborando con aziende e società di formazione. Il fondatore ha tenuto il keynote “Entrepeneurial mindset in the Blockchain field” rimarcando la necessità di formazione nel settore come leva, per innovare il tessuto imprenditoriale tradizionale e creare un ambiente favorevole all’adozione massificata della tecnologia.

Sempre per la missione educativa si è distinto un network no-profit, basato in italia, orientato alla formazione e contaminazione di competenze e professionalità dell’ecosistema Blockchain, favorendo così scambi e sinergie trasversali per accrescere le opportunità di ogni membro del network.

Gli sforzi di Malta ci offrono l’ennesima testimonianza della costante crescita dell’ecosistema Blockchain in Europa e nel mondo, opportunità pronte ad essere colte per chiunque decida di approcciarsi a una realtà innovativa in evoluzione, e con ottime prospettive di lavoro.

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