Arrivare al nuovo anno preparati: ecco cosa succederà nel 2020

Sono previsioni e analisi raccolte ne “L’anno che verrà”, iniziativa di Good Morning Italia in collaborazione con Sky, che raccoglie 46 contributi di giornalisti ed esperti. Una bussola sui prossimi 12 mesi

Fare previsioni è difficile, ma non impossibile. Cosa riserverà il 2020? Il terreno su cui ragionare c’è: le tendenze globali, per esempio, continueranno nella loro traiettoria. Gli appuntamenti elettorali e le scadenze di nomine e ruoli sono prefissati. Qualcosa succederà. Il manuale L’anno che verrà, di Good Morning Italia, newsletter mattutina sulle notizie principali del giorno, fatto in collaborazioe con Sky, cerca di fare il punto della situazione. E provare a dire qualcosa sui prossimi mesi.

Senza dubbio, come recita l’introduzione, firmata dal fondatore Beniamino Pagliaro, l’economia mondiale crescerà del 3,4%. Ma non sarà certo omogenea: al calo della produzione europea, soprattutto nel comparto automotive, si aggiunge la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Dal momento che, secondo le previsioni, l’impeachment di Donald Trump appare sempre più lontano, è verosimile immaginare che, almeno fino alle elezioni, il braccio di ferro tra Pechino e la Casa Bianca continuerà. Poi si vedrà: gli americani alle urne possono smentire tutte le previsioni, come hanno fatto nel 2016.

Nonostante il clima sia diventato prioritario (e questo è stato senza dubbio il risultato delle iniziative del 2019), occorre che si trasformi in una serie di provvedimenti concreti. Bisogna cominciare ad agire e il 2020 sarà decisivo, anzi «esiziale».

Lo sarà anche in altri settori: si capirà cosa succederà in Iran, si vedrà la direzione che intraprenderà l’India, e si capirà se la Russia ha davvero il potenziale di raggiungere gli obiettivi di grande potenza che vuole Putin (o no), ma soprattutto, come recita il contributo di Giuseppe De Bellis, direttore di SkyTg 24, se dovremo sopportare altri quattro anni di Donald Trump o no – con tutte le conseguenze del caso.

Anche in Italia si dovranno fare delle scelte. Come scrive Francesco Bei della Stampa, il governo sarà costretto a decidere se tirare a campare, visto che una riconciliazione tra i due partiti di maggioranza appare ormai una scommessa persa, oppure lanciare una sfida al declino e tornare a combattere i sovranisti nei luoghi in cui si dovrebbe creare il consenso: nelle piazze, o tra la gente. Rischioso, molto. Ma forse necessario.

Nel frattempo l’Europa sarà investita da urgenze che non può più rimandare. Secondo Alberto Mingardi, dell’Istituto Bruno Leoni, il 2020 sarà l’anno dell’antitrust, o per essere più chiari, dello scontro per la regolamentazione dei giganti del tech. Iniziative in questa direzione, sia negli Stati Uniti che in Europa, si sono già visti. Tra qualche mese la questione arriverà al suo culmine.

Ma soprattutto, schiacciata dal martello americano di Trump e l’incudine di Xi Jinping, vedrà di nuovo crescere le tensioni nel territorio balcanico: la mancata adesione alla Ue di Macedonia del Nord e Albania contribuisce alla dinamica di allontanamento di parte di quei Paesi, attratti da Cina, Turchia, Russia.

E ancora: Francesco Giavazzi, economista e firma del Corriere della Sera, prevede che (sfiducia permettendo) cresceranno gli investimenti: quando si sono visti tassi di interesse così bassi? Tutta opera delle banche centrali – le quali, però, come fa notare nel suo contributo l’editorialista di Bloomberg Ferdinando Giugliano, stanno perdendo centralità. Se negli ultimi anni avevano agito come «supplenti della politica», ora vedono la stessa politica che torna a bussare per riavere indietro il potere di un tempo. Lo si è visto con Donald Trump, che ha cominciato a martellare il presidente della Fed Jerome Powell, ma anche con la scelta di Christine Lagarde ai vertici della Bce, non a caso una personalità dalle spiccate caratteristiche politiche ma non tecniche.

Ma L’anno che verrà non discute solo di massimi sistemi. Indaga anche il futuro del costume e della televisione: quella generalista accompagnerà, nel suo declino, i pomeriggi degli anziani mentre aumenteranno fiction e serie tv degli altri player, dice Alberto Infelise della Stampa.

Insomma, cambieranno tante cose. Ma muniti di questa guida non si sarà colti di sorpresa. O non troppo.

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