Cronache dall’impeachmentNatale in stato d’accusa per Trump

La Speaker della Camera Nancy Pelosi ha chiesto ufficialmente ai presidenti delle due commissioni - intelligence e giudiziaria - di scrivere ufficializzare la messa in stato di accusa di Donald J. Trump, quarantacinquesimo Presidente degli Stati Uniti. Il voto sarà probabilmente il 18 dicembre

MANDEL NGAN / AFP

Nancy Pelosi ha chiesto ai presidenti delle due commissioni di procedere con la stesura degli articoli di impeachment

Giovedì mattina, con un messaggio della durata di poco più di due minuti, la Speaker della Camera Nancy Pelosi ha chiesto ufficialmente ai presidenti delle due commissioni – quella di intelligence e quella giudiziaria – di scrivere gli articoli di impeachment per la messa in stato di accusa di Donald Trump, quarantacinquesimo Presidente degli Stati Uniti. Una volta redatti gli articoli, la Camera riunita al completo voterà. La data del voto non è ancora stata decisa, ma è molto probabile che sia intorno al 18 dicembre o il 18 dicembre stesso.

Vestita di bianco, guardando dritto in camera, Pelosi ha iniziato il messaggio con le parole “nessuno è al di sopra della legge”. Ha poi proseguito dicendo che i fatti sono incontestabili: il Presidente ha abusato del potere che gli deriva dal suo ruolo per un suo vantaggio politico e nel farlo ha messo in pericolo la sicurezza nazionale. “Gli illeciti del Presidente colpiscono al cuore della Costituzione. Le sue azioni non ci lasciano scelta”. Pelosi ha anche citato Benjamin Franklin e le sue famose parole rivolte agli Usa nel momento della loro nascita: “una Repubblica, se saremo in grado di mantenerla”.

La reazione di Trump

Ancora prima del discorso di Pelosi, Trump aveva twittato: se dovete mettermi sotto impeachment, fatelo in fretta. Dal momento che il voto alla Camera è scontato e che l’impeachment passerà, la strategia della Casa Bianca è infatti di giocarsi tutto nel processo che avverrà in Senato, dove i repubblicani hanno la maggioranza. Seconda quanto riporta Politico, gli strateghi della difesa di Trump hanno intenzione di presentare una lunghissima lista di testimoni, tra cui anche Nancy Pelosi stessa e Adam Schiff, presidente della commissione intelligence.

Che cos’altro ha detto Nancy Pelosi

Giovedì sera la Speaker della Camera è stata anche protagonista di una town hall su CNN condotta da Jake Tapper. Rispondendo alle domande del pubblico Pelosi ha ribadito la obbligatorietà della procedura di impeachment, sostenendo che non si tratta di politica, ma di onorare il giuramento prestato alla Costituzione. “Devo ammettere che oggi è stato abbastanza storico, ma non avevamo scelta. Spero che quello che stiamo facendo sia ricordato in un modo che onori la visione dei nostri fondatori, ciò che avevano in mente per stabilire una democrazia”. Pelosi ha più volte ribadito che seppur all’inizio contraria, è stata costretta a procedere con l’impeachment per colpa delle azioni di Trump. Parlando del fatto che Trump non ha voluto in alcun modo partecipare alla procedura, ma anzi ha cercato di bloccarla e ha impedito a testimoni importanti di testimoniare, ha detto: “the President is impeaching himself” ovvero sta facendo tutto da solo. Tornando sullo scontro del mattino, quando un giornalista le aveva chiesto se odiava Trump provocando una reazione molto forte, ha ribadito che l’odio non fa parte della sua educazione e che secondo lei l’odio non fa neanche parte dell’America. Tapper le ha poi chiesto che cosa pensasse del tweet di risposta di Trump che diceva di non credere al fatto che Pelosi pregasse per il Presidente: “Trump proietta: quando dice che sono nervosa è perché è lui a essere nervoso. Quando dice che non prego, è perché è lui che non prega”. Dopo cinque domande di seguito sull’impeachment Pelosi ha chiesto di poter cambiare argomento. Quando le è stato chiesto come vorrebbe essere ricordata, se come quella che ha messo sotto accusa Trump ha detto di no: “voglio essere ricordata come quella dell’Affordable Care Act” ovvero Obamacare. Durante la conferenza

I prossimi passi

Una volta scritti gli articoli, questi saranno votati dalla Camera in seduta completa. IL voto avverrà probabilmente il18 dicembre e dal momento che alla Camera i democratici hanno la maggioranza è scontato il voto a favore. A quel punto Donald Trump sarà ufficialmente impeached ovvero in stato di accusa e dovrà affrontare un processo in Senato. Il processo dovrebbe iniziare a gennaio.

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