Non sarà (ancora) un’alleanza strategica come quella fra Pd e M5s, ma l’intesa cordiale fra Italia viva e Azione ogni giorno segna un avanzamento di qualche metro. «Ma non siamo d’accordo su tutto», ha puntualizzato Maria Elena Boschi, infatti Iv è al governo mentre Azione questo governo lo disprezza, e tuttavia Renzi e Calenda, con il sostegno di +Europa, marciano e colpiscono uniti in vista di quella che è stata definita “Federazione del buonsenso” ancora tutta in divenire. Hanno iniziato in Puglia, dove stanno mettendo in difficoltà Michele Emiliano, appoggiato dal Pd, e stanno proseguendo a Roma creando un bel problema sempre al Pd.
È la nuova disfida di queste ore. Ecco i fatti. Nel collegio di Roma centro, domenica 1 marzo si terranno le elezioni suppletive per la Camera, seggio lasciato vacante da Paolo Gentiloni. Il Pd ha sempre ritenuto che quel collegio toccasse a lui ma dietro le quinte Renzi non riconosce nessun “diritto” acquisito al partito di Zingaretti, tanto più – è il suo ragionamento – che il nome fatto dal Nazareno, quello di Gianni Cuperlo, non ha secondo l’ex premier la forza di “Paolo” (il quale comunque anche lui il seggio se l’è dovuto sudare). Arriva dunque l’asso nella manica di Renzi e Calenda: Federica Angeli, la notissima cronista di Repubblica ben nota nella Capitale per il grande lavoro sulla criminalità organizzata e segnatamente sulle malefatte di Carminati e Buzzi, della famiglia Spada, dei clan Fasciani, Triassi e Cuntrera-Caruana, un lunghissimo impegno professionale che la costringe a vivere sotto scorta, un nome molto forte, apprezzato da Renzi già nel 2018 quando pensava di candidarla, anche se la diretta interessata smentì e alla fine non se ne fece niente.
Stavolta, Federica Angeli ha confermato l’interessamento di Italia Viva, Calenda e +Europa. Da ieri sera sono stati stabiliti i contatti con il Pd, un Pd che sembra disposto a mollare Cuperlo, esponente di prestigio e anch’egli molto noto che già alle ultime elezioni aveva rinunciato a correre per un seggio in quel di Sassuolo, zona che con lui, triestino e da una vita a Roma, non c’entra niente. Il beau geste di Cuperlo dunque sarebbe stato ricompensato dalla candidatura alle suppletive di Roma, ma adesso Renzi rompe le uova nel paniere cercando di dare scacco matto al suo ex partito che a questo punto o rinuncia a Cuperlo o rischia di perdere la partita anche a causa di un possibile “ostruzionismo” della triplice intesa Renzi-Calenda- +Europa.
Nicola Zingaretti ha fiutato l’aria rimettendo pilatescamente ogni decisione ai romani «per valutare la soluzione più condivisa»: non esattamente una difesa a spada tratta di Cuperlo. Tace la Angeli, che – sembra di capire – accetterebbe solo dietro un’indicazione unanime di tutta la coalizione, non avendo alcuna intenzione di creare problemi.
Al di là di come finirà questa storia, c’è da dire che il tandem Renzi-Calenda, assieme al partito di Bonino, si sta comportando un po’ come le Sardine con Salvini: marca stretto il Pd. Al Nazareno sono buoni incassatori, in attesa di rendere la pariglia. Se sarà possibile.