ArteBocche (s)coperte

L’artista Viola Pantano riunisce in un’immagine le espressioni di 100 Comunicatori che saranno per molto tempo coperte dalle mascherine. Un’opera partecipata, creata in collaborazione con la piattaforma d’arte ADADVISOR.IT di Carlotta Mastroianni

Oggi, e chi sa per quanto tempo ancora, siamo tutti obbligati ad indossare le mascherine  e questo, oltre a proteggerci da un eventuale contagio, ci porta inevitabilmente ad occultare le nostre bocche e, con esse, le nostre espressioni. La mimica facciale è una parte della cinesica che riguarda il modo in cui si altera il volto delle persone. Ricopre un ruolo fondamentale a livello sociale, in quanto il cervello ha aree deputate all’immediata interpretazione emotiva del viso in ogni essere umano. Per sottolineare questa mancanza nasce #UNCOVER, l’opera dell’artista di Alatri Viola Pantano, che utilizza la fotografia come mezzo per cristallizzare l’uso di diversi medium. Nelle sue opere costruisce dei paesaggi metafisici e sospesi in cui congela attimi inafferrabili per l’uomo, ma di cui resta l’essenza nella vita quotidiana. Il suo lavoro può essere inteso come un’utopica appropriazione delle piccole cose della vita, della quotidianità e, così facendo, dona nuova linfa a quei luoghi che ci circondano, ma di cui raramente ci accorgiamo. Tra le altre ‘bocche’ anche quella dello chef Antonello Colonna.

#UNCOVER nasce per riunire le espressioni del viso di 100 “comunicatori“ (artisti, attori, musicisti, architetti, danzatori) e desidera porsi come simbolo di questo particolare momento storico. Realizzata in 150 stampe formato 70 x 50 cm, numerate e autenticate, si può acquistare online grazie alla collaborazione con ADA, piattaforma web dedicata a giovani artisti e designer, pensata da Carlotta Mastroianni per assistere il collezionista negli investimenti e nella gestione del proprio patrimonio. L’Opera originale, in formato 100 x 70 cm, sarà donata insieme al ricavato delle vendite delle stampe (costi di stampa e spedizione esclusi), all’azienda ospedaliera della provincia di Frosinone, che più ne avrà bisogno al termine della raccolta fondi. La Ciociaria accomuna infatti le due donne, originarie di questa zona: «Negli ultimi anni molti Ospedali nei paesi limitrofi sono stati chiusi e questo ha portato ad un sovraffollamento, durante questa emergenza, dell’Ospedale di Frosinone» raccontano le due donne, «per questo motivo vorremmo sostenerlo economicamente con le donazioni, ma ci riserviamo di cambiare istituzione qualora altri Ospedali avessero maggior bisogno del nostro supporto o ritenessimo che sia la ricerca di un vaccino o di un farmaco ad aver bisogno di maggiori contributi».

 

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