Il ministro delle finanze tedesco Olaf Scholz ha annunciato l’accordo con Lufthansa: un piano da 9 miliardi di euro per evitare il fallimento del colosso del trasporto aereo. Un affare che potrebbe rendere lo Stato tedesco il primo azionista della compagnia.
Secondo le prime indiscrezioni pubblicate da Bloomberg, il piano sarebbe composto da 5 miliardi di euro sotto forma di partecipazione statale al capitale, attraverso strumenti di equity.
Da 3 miliardi di euro sotto forma di prestiti erogati dall’equivalente tedesco della Cassa depositi e prestiti (la KfW), la partecipazione diretta nel capitale con una quota del 20% del valore di 330 milioni (ma con valore nominale pari a 2,56 milioni) e la partecipazione del 5% attraverso la sottoscrizione di un bond convertibile per 90 milioni di euro e corrispondente a 32 milioni di azioni.
«Una soluzione molto positiva» l’ha definita il ministro Scholz, che ha sottolineato come Lufthansa sia una «impresa di successo che ha subito problemi a causa delle restrizioni del coronavirus». E il ruolo dello stato sarebbe solo quello di «ponte per attraversare la crisi e andare avanti», ha spiegato Scholz.
L’intesa finale deve ancora essere sottoposta all’approvazione del Fondo per la stabilità economica federale (Kfw) e servirà anche il via libera del direttorio e del consiglio di sorveglianza di Lufthansa, oltre che dell’assemblea straordinaria degli azionisti.
Resta poi da capire la posizione che assumerà la Commissione europea e i competitor come Ryanair (sopratutto sul piano della concorrenza).
Attualmente circa 700 aerei di Lufthansa su un totale di 760 sono fermi a terra. Nel primo trimestre le perdite sono ammontate a 1,2 miliardi di euro e sono destinate a peggiorare nel secondo.