Oltre a l’Italia c’è un solo stato d’Europa che festeggia a giugno il giorno in cui diventò Repubblica: l’Islanda. Nell’isola lo Lýðveldisdagurinn si celebra dal 17 giugno 1944 per ricordare l’indipendenza dalla Danimarca. In realtà i due referendum con cui gli islandesi decisero adottare una nuova costituzione repubblicana e di abolire l’Atto di Unione Danese-Islandese del 1918 si tennero il 20 e 23 maggio del ’44. Siccome due giorni di festa nazionale erano troppi, gli islandesi scelsero la data del 17 giugno perché era il compleanno di Jón Sigurðsson, leader del movimento per l’indipendenza dell’isola nel ’900.
E gli altri Paesi europei quando festeggiano la loro Repubblica? Di sicuro non lo fanno gli Stati che ancora hanno la monarchia: Regno Unito, Spagna, Svezia, Danimarca, Norvegia, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo, Liechtenstein e Principato di Monaco.
Sono pochi i casi in cui si celebra come in Italia e Islanda il cambio di forma di Stato. Uno di questi è Malta che ogni 13 dicembre commemora lo Jum ir-Repubblika per ricordare il giorno in cui nel 1974 l’isola rivide la propria Costituzione modificando il capo di Stato: non più la regina Elisabetta ma un presidente della Repubblica: Sir Anthony Mamo.
Nella maggio parte dei casi la festa della Repubblica si unisce a quello dell’indipendenza da una madrepatria. Per esempio il 1º gennaio la Slovacchia festeggia la rivoluzione di velluto: l’indipendenza non violenta con cui si stacco dalla Repubblica ceca dopo la dissoluzione della Cecoslovacchia nel 1993.
Dal 2004 non si festeggia più in Ungheria il 1 febbraio, giorno in cui nel 1946 fu proclamata la Repubblica. A köztársaság emléknapja è diventata una festa di commemorazione. Tradotto: si lavora comunque.
In Lituania si è scelto come festa nazionale il 15 maggio per ricordare la prima riunione dell’Assemblea costituente nel 1920. In teoria il Paese si era liberato dopo la Seconda guerra mondiale dall’Unione sovietica ma dovette prima liberarsi dal controllo tedesco e poi dall’invasione dell’Armata rossa prima di riunire l’Assemblea.
Uno delle commemorazioni più particolari è quella del Portogallo. Il Paese in teoria celebra la fine della dittatura con la Rivoluzione dei garofani, il 25 aprile, ma ogni anno il 5 ottobre festeggia anche la prima Repubblica portoghese del 1910. La Implantação )istituzione) da República dopo la fine della monarchia.
Dal 1880 in Francia ogni 14 luglio si festeggia la Repubblica. Non per la presa della Bastiglia del 1789 ma per la Festa della Federazione istituita l’anno seguente, nel 1790. La proposta del deputato Benjamin Raspail fu accolta per evitare di associare la Repubblica francese a un fatto così sanguinoso e controverso come la presa della Bastiglia. Ma non tutti sanno che alla Festa della Federazione del 1790 partecipò anche il Re, Luigi XVI.
A proposito di contraddizioni, a festeggiare la Repubblica c’è uno Stato che non è un vero Stato: Cipro del Nord, non riconosciuto dalla comunità internazionale, ma solo dalla Turchia che ha forzato la sua nascita il 15 novembre del 1983. Ogni anno in questa data i ciprioti del nord festeggiano la loro repubblica indipendente dal resto dell’isola ma molto dipendente da Ankara.
Fino al 1989 gli abitanti della Germania Est hanno festeggiato per 40 anni la loro repubblica democratica, istituita dall’Unione sovietica il 7 ottobre del 1949. L’ultimo anno cadde un mese dopo il muro di Berlino. Dal 1990 in Germania il 3 ottobre si festeggia la riunificazione.
In realtà gli italiani non hanno sempre festeggiato la Repubblica Il 2 giugno. Per 33 anni gli italiani hanno celebrato la prima domenica del mese di giugno il risultato del referendum istituzionale del 1946, in cui vinse la Repubblica sulla monarchia. Nel 1977 a causa della crisi economica il governo scelse di non perdere neanche un giorno lavorativo per celebrare questa festività. Nel 2000 fu il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi a ristabilire il giorno festivo al 2 giugno. E dirla tutta la Festa della Repubblica non si festeggia neanche dal 1947 ma dal 1949.